26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Taormina Film Festival 2014

Matt Dillon: «La tv è più stimolante»

L'attore, all'alba dei 50 anni, conserva ancora tutto il suo fascino che l'aveva portato ad essere definitivo il «James Dean degli anni '80»: «Oggi il cinema propone molti prodotti interessanti ma vince l'intrattenimento, mentre la televisione è più stimolante, si dedica più ai personaggi».

TAORMINA - Un grande successo al «Taormina Film Festival» per Matt Dillon. L'attore, all'alba dei 50 anni, conserva ancora tutto il suo fascino che l'aveva portato ad essere definitivo il «James Dean degli anni '80», e proprio all'evento cinematografico italiano è stato accolto tra le urla di alcune fans impazzite che, quando lui era protagonista dei film di Coppola, Van Sant, Crowe e Minghella, erano ancora in fasce.

«Quello che mi piace di voi italiani è la generosità con cui sapete accogliere noi attori - ha spiegato Dillon, che non differenzia ruoli buoni o ruoli cattivi -. In un film quel che conta è avere un buon personaggio, non è necessario che sia simpatico, non deve per forza piacere al pubblico, deve avere una sua storia. Anche quando ho lavorato come regista l'ho fatto sempre con l'intenzione che lo spettatore vedesse se stesso e si potesse riconoscere nel personaggio».

Però, rispetto a quando Dillon era sulla cresta dell'onda, il cinema è molto cambiato: «È vero, ma come è cambiato il mondo - ha detto l'attore, un filo amareggiato -. Oggi nessuno porta più l'orologio al polso perché tutti guardano l'ora sul telefonino: la tecnologia, gli effetti speciali, il 3D hanno avuto una grande parte in questo cambiamento. Per fortuna resiste il grande cinema d'autore, che mette al centro gli esseri umani e le loro storie. Penso anche al vostro Paolo Sorrentino e al suo 'La grande bellezza', davvero potente».

La soluzione per «ritornare al passato», secondo il protagonista di «Tutti pazzi per Mary» è una sola: «Affidarsi alla televisione. Oggi il cinema propone molti prodotti interessanti ma vince l'intrattenimento, mentre la televisione è più stimolante, si dedica più ai personaggi - ha continuato Matt, che ha appena finito di girare una miniserie per la Fox, «Wayward Pines» -. Un mistery drama prodotto e diretto da Night Shyamalan, a metà strada fra 'Lost' e 'Twin Peaks'. Ora voglio dedicarmi ad un documentario sulla musica jazz. È il bello dei documentari: l'idea è lì, posso ritornarci sopra anche a dieci anni di distanza».