26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Mostra

La Versilia vacanziera e mondana di Moses Levy

Dal 5 luglio al 19 ottobre al Centro Matteucci di Viareggio in mostra 40 opere dell'artista famoso per le sfumature del mare, i costumi coloratissimi e la joie de vivre

VIAREGGIO - Le sfumature del mare, il bianco degli ombrelloni, i costumi coloratissimi delle bagnanti: la Viareggio eletta a luogo d'ispirazione e svaghi dall'élite culturale rivive nei dipinti di Moses Levy a cui la capitale della Versilia dedica la mostra «Luce marina. Una vicenda dell'arte italiana 1915-1935». Dal 5 luglio al 19 ottobre al Centro Matteucci saranno esposte 40 opere dell'artista definito da Carlo Ludovico Ragghianti interprete di una «poetica dell'intimismo» e della «vita vissuta».

GLI ANNI RUGGENTI DELL'ELITE CULTURALE - Un’eccezionale quanto ragionata selezione di opere degli anni 1915-'35 rievoca la Viareggio cosmopolita, magica e gaia di quel ventennio. Ed è in questo scenario, dove tutto è armonia, bellezza e “joie de vivre”, definito da D’Annunzio “il più bello dell’universo”, che la fervida fantasia di Moses Levy si alimenta. Analogamente a Picasso e Matisse in Costa Azzurra, Levy fissa la luce di quel mondo cogliendone con rara percezione gli effetti nel cielo, nelle vele ondeggianti, negli aquiloni, attraverso una straordinaria varietà di riverberi che si fa stile. Nessuno è riuscito meglio di lui a tradurre l’immagine scintillante e ruggente di una società vacanziera e mondana, al passo con i tempi. Sono gli anni che vanno dal primo conflitto mondiale alla grande depressione, ma ad un quadro tanto drammatico la sua vena creativa reagisce decisamente controtendenza con opere fondamentali, destinate a definirne la fisionomia europea.

IL LEGAME CON LA VERSILIA - Nato a Tunisi nel 1885, Moses Levy si trasferisce in Italia con la famiglia all’età di dieci anni, mantenendo uno stretto legame con quella città dove trascorrerà frequenti soggiorni. Si forma nel clima fortemente creativo di una Versilia nella quale spiccano personalità di grande rilievo come Lorenzo Viani, Enrico Pea, Giacomo Puccini e Mario Tobino. Ed è in quel lembo di terra già conosciuto da Rilke come luogo ideale di meditazione e ispirazione che si afferma. Levy partecipa alle rassegne della Secessione Romana del 1913-‘14 e la sua presenza a Viareggio diviene sempre più assidua. Qui è tra i sostenitori, con Carrà, de Chirico, Primo Conti, Depero e l’inseparabile Viani, delle prime esposizioni di “Arte d’Avanguardia” organizzate in estate all’interno del Casinò. Proprio in occasione di queste manifestazioni e di altre allestite nelle sale del Kursaal, presenta le radiose marine, caratterizzate da quell’inconfondibile luce e atmosfera d’iridescente fulgore destinata a segnarne la grande fortuna.