29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
L'ex compagna su Facebook

«Di Cataldo mi picchia», lui: «Falso, è vendetta»

Anna Laura Millacci, per 13 anni compagna di Massimo Di Cataldo, ha affidato a Facebook una storia pesante di violenze domestiche, e con un lungo post e foto scioccanti, del proprio volto tumefatto, accusa il cantante di botte e percosse ripetute

ROMA - Anna Laura Millacci, per 13 anni compagna di Massimo Di Cataldo, ha affidato a Facebook una storia pesante di violenze domestiche, e con un lungo post e foto scioccanti, del proprio volto tumefatto, accusa il cantante di botte e percosse ripetute: «Mi ha picchiata, tanto da farmi abortire». Lui nega tutto: «Questa storia non è vera, non capisco, è la madre di mia figlia, forse è una vendetta per la storia finita». E' la squadra mobile di Roma che sta conducendo le prime verifiche su questa denuncia pubblica via web per chiarire la veridicità della vicenda raccontata nei post e accertare l'autenticità delle foto pubblicate. Anche l'identificazione della donna è uno degli elementi ufficialmente da accertare, visto che al momento è data solo dall'iscrizione sul social network. Non è escluso che gli agenti decidano di ascoltare il cantante e l'ex compagna.

La donna, visual artist che ha già una figlia col cantante, non ha denunciato le percosse a polizia o carabinieri, ma ha scelto il social network per raccontare una storia pesante di violenze domestiche. Spiegando di essersi decisa a renderla pubblica quando a seguito delle percosse ha abortito e tra gli autoscatti che ritraggono il suo volto ferito c'è anche quella terribile di un grumo di sangue che scivola in un bidet. «Queste foto che ho postato - scrive Anna Laura - sono di venti giorni fa. Ho pensato a lungo se farlo o meno. Ma credo nella dignità e nel rispetto delle donne. Ci sono donne che ogni giorno subiscono violenze e continuano a perdonare. Io il signor di Cataldo, faccia d'angelo e aspetto da bravo ragazzo, l'ho perdonato tante volte». Ora «spero che questo outing e sputtanamento pubblico sia utile a tutte quelle donne che subiscono uomini che sembrano angeli e poi ci riducono così». I post di commento ricevuti sul profilo sono di orrore, sgomento, solidarietà, ringraziamento per il «Coraggio e la forza che sei riuscita a trovare per denunciare un simile fatto».

Il cantante, che ieri sera ha ritirato il premio Lunezia, nega tutto: «Questa storia non è vera, non capisco, è la madre di mia figlia, forse è una ritorsione per la storia finita ». Sul suo profilo Fb anche il cantante si sfoga: «Sono sconvolto. Come può una donna, madre di mia figlia, arrivare a tanto, alterando la realtà, solo perchè una storia finisce? Farò di tutto per tutelarmi, prima come uomo e poi come artista». E tra coloro che hanno inviato il messaggio sul profilo del cantante c'è chi punta il dito contro il «mostro» e chi solleva dubbi e critiche alla scelta della donna di usare un social network per denunciare una violenza.