Pino Daniele: Talent show? La musica non è una gara
Ci sono artisti che appoggiano partiti, perché no? Io in passato l'ho fatto, ma oggi preferisco appoggiare non idee politiche ma persone e istituzioni che si dedicano agli altri. Oggi prendere una posizione politica è diventato banale: bisogna lavorare sui valori». E' quanto ha affermato Pino Daniele alla presentazione del suo Cd/Dvd «Tutta n'ata storia - Vai mo - Live in Napoli»
ROMA - «Ci sono artisti che appoggiano partiti, perché no? Io in passato l'ho fatto, ma oggi preferisco appoggiare non idee politiche ma persone e istituzioni che si dedicano agli altri. Oggi prendere una posizione politica è diventato banale: bisogna lavorare sui valori». E' quanto ha affermato Pino Daniele alla presentazione del suo Cd/Dvd «Tutta n'ata storia - Vai mo - Live in Napoli» (in uscita il 22 gennaio). Daniele ha ironizzato sulle prossime elezioni: «Non so chi voterò: forse chiuderò gli occhi e darò il voto» ha detto sorridendo, mentre alla domanda se darebbe una sua canzone come inno di un partito, come ha fatto la Nannini con il Pd, ha risposto scherzando: «Dipende da chi me la chiede. Forse alla Lega no, anzi a Maroni gliela darei in napoletano... Non dimentichiamoci che lui è l'unico bluesman che c'è in Parlamento».
CAPITOLO SANREMO - Per quanto riguarda Sanremo Daniele ha rivelato di non essere stato invitato e ha detto la sua sulla trasmissione: «Sanremo fa parte del palinsesto televisivo, dà più spazio alla conduzione e all'intrattenimento che alla musica, anche se poi qualcosa di buono viene sempre fuori. In ogni caso negli anni ho imparato a mettermi da parte senza troppo giudicare».
TALENT SHOW - Sui talent show Daniele ha le idee chiare: «Alcune cose sono interessanti, ma mi pare che più che ai contenuti musicali si pensi alla tecnica. Il più bravo vince. Ma la musica non è una gara». Ironizzando ha confessato che quando si è trovato sul palco con due cantanti uscite da talent, Emma e Alessandro Amoroso, era lui quello più in difficoltà: «Loro sul palco sono come a casa, parlano, cantano, io dopo 33 anni di carriera sono ancora insicuro» ha detto. Una cosa è sicura, non farebbe mai il giudice in un talent show: «Non sono capace, poi lì li mortificano! Ma poi chi li giudica? Parla di musica gente che non ha mai fatto musica, parlano di look. Non riuscirei mai a farlo, io faccio quello che so fare: il blues» ha concluso sorridendo.