18 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Intervista al settimanale «Io Donna»

Jennifer Lawrence: La notorietà mi fa paura

L'attrice: «Quando sono a Los Angeles, me ne sto sempre rintanata nel mio appartamento. È successo tutto così in fretta. Nel giro di una notte, mi sono sentita come non fossi più una persona libera»

MILANO - «Non sono tipo da guardie del corpo, piuttosto mi nascondo». L'attrice Jennifer Lawrence, in un'intervista al settimanale «Io donna», confessa le paure di una notorietà giunta forse troppo velocemente. «Quando sono a Los Angeles, me ne sto sempre rintanata nel mio appartamento. È successo tutto così in fretta. Nel giro di una notte, mi sono sentita come non fossi più una persona libera».

Dopo il debutto a 14 anni nelle serie tv, la 22enne americana è presto diventata una star del cinema con «Hunger Games» e «X-Men: Days of Future Past», e adesso è candidata all'Oscar 2013 con «L'orlo argenteo delle nuvole». Ma non ha mai lasciato il piccolo appartamentino di due stanze a Los Angeles dove abita da quando si è trasferita dal nativo Kentucky ed è restia a cedere anche ad altri imperativi hollywoodiani.

Oltre alla nomination, è stata pure votata dall'Huffington Post come una delle più belle di Hollywood e la Maison Dior l'ha appena assunta come «nuovo volto di Miss Dior», al posto della più matura Mila Kunis. «In compenso ora ho paura di uscire di casa. Appena metto il naso fuori dalla porta sono assalita da frotte di paparazzi. Però capisco: non è colpa di nessuno, è il loro mestiere».

Legata da due anni al collega Nicholas Hoult, conosciuto sul set di X-Men, si dice «convinta che il segreto di una buona intesa sullo schermo sia non avere una relazione sentimentale nella vita privata, altrimenti va tutto a pallino». E, a proposito della sua collega e coetanea Kirsten Stewart, dice: «Mi dà grande amarezza vedere la vita privata data in pasto alla stampa. Questo sfruttamento dei media è terrificante: non che ci si debba sorprendere, ma sai che potrà capiterà anche te e fa paura. Per ora incrocio le dita».