I Soliti Idioti: Vinciamo Sanremo e poi lo presentiamo
Il duo Biggio-Mandelli: Internet è una fregatura. Diciannove euro al mese per che cosa? Controllare la posta, leggere due titoli del giornale e andare su Facebook? Internet è gestita da gente che vuole farti intraprendere lo stesso percorso della tv
MILANO - Dopo il successo cinematografico (14 milioni di euro d'incassi in tre mesi), il duo Biggio/Mandelli, in arte I Soliti Idioti, rivela il prossimo obiettivo in un'intervista al mensile Max. «Il prossimo passo? Portare una delle nostre canzoni a Sanremo - confessa Francesco Mandelli -, lo vinciamo, e l'anno successivo presentiamo il festival. Se presenti Sanremo non avendolo vinto, sei uno sfigato». Comunque sia, si può dire che un obiettivo l'abbiano già centrato: «Abbiamo avuto ciò che volevamo - conferma Fabrizio Biggio -, siamo diventati pop pur partendo antipop».
I DUBBI SU INTERNET - Un successo ottenuto anche grazie a Internet, nonostante qualche dubbio sul reale potere della rete: «Internet è la più grande fregatura della storia - sostiene Biggio -. Diciannove euro al mese per che cosa? Controllare la posta, leggere due titoli del giornale e andare su Facebook?». Opinione condivisa e rincarata da Mandelli: «Ma è possibile che non lo vedi? Internet è gestita da gente che vuole farti intraprendere lo stesso percorso della tv. È una corazzata pensata per farti entrare in casa la merda, perché la merda costa meno».
I Soliti Idioti saranno presto protagonisti anche a teatro con lo spettacolo Comico-Psichedelico tour: «La gente smanetta in Rete ma lo vedi che è distratta. A teatro invece sono tutti lì, ipnotizzati, con la bocca spalancata - commenta Biggio -. Prima di ogni debutto sto male per settimane, mi viene la tossetta nervosa, mi manca il respiro, tutti sintomi psicosomatici. Noi scriviamo idee e sceneggiature unicamente su carta - prosegue - questa primavera pubblichiamo persino un libro per Einaudi».
«La carta è importante perché vedi le cancellature, i ripensamenti - precisa Mandelli - hai la traccia del tuo pensiero e del suo percorso, e puoi sempre tornare indietro. Su Word o su Pages non accade, il foglio è sempre bianco, sei sempre nel presente».