29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Intervista al settimanale «Gente»

Pierfrancesco Favino: Penso a una pausa

E' stato un anno estremamente impegnativo per Pierfrancesco Favino. L'attore: Per rispetto delle persone che mi stanno vicine, ma anche del pubblico, dopo quest'abbuffata di cose e ruoli così diversi

MILANO - E' stato un anno estremamente impegnativo per Pierfrancesco Favino. L'attore romano ha infatti interpretato a distanza di pochi giorni L'industriale di Giuliano Montaldo, il celerino esaltato in A.C.A.B. di Stefano Sollima, il padre divorziato e squattrinato in Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone e, infine, l'anarchico Pinelli in Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, pellicola in uscita nelle sale a fine marzo. Un Favino in tutte le salse insomma che, in un'esclusiva intervista al settimanale Gente, ha annunciato di voler prendersi una piccola pausa, per sé e per la famiglia.

L'attore: Per rispetto delle persone che mi stanno vicine - «Lo faccio per rispetto nei confronti delle persone che mi stanno vicine, ma anche del pubblico, dopo quest'abbuffata di cose e ruoli così diversi». L'attore potrà così dedicarsi alla compagna Anna Ferzetti e alla figlia Greta di soli cinque anni. Salvaguardare l'unità familiare, così rara e fragile nella società moderna, come raccontato in Posti in piedi in paradiso. Il film affronta il tema dei padri separati, in ginocchio a causa della crisi e degli alimenti da passare alle ex: «Ognuno di noi ha qualche amico che ci è passato - ha affermato Favino - e in un momento difficile come questo conosco persone di quarant'anni che, per motivi economici, sono tornate da mamma o sono andate a coabitare con sconosciuti come fossero studenti».
L'attore 42enne ha svelato poi alcuni retroscena sull'incontro con Carlo Verdone: «Sapevo a memoria tutte le battute di Carlo. Che nella vita vera fa le stesse cose che si vedono al cinema: le battute, le facce... Quante volte mi sono dovuto trattenere dalle risate». Ma a sorprendere Favino è stata la generosità di Verdone, la sua capacità di sapersi mettere in secondo piano: «Quando sei Verdone, diciamolo, potresti anche permetterti di non farlo».