29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Cerimonia privata nella Chiesa battista di Newark

Whitney Houston, cori gospel e molte star per l'ultimo saluto

Presenti 1.500 persone, tra cui numerose star come Oprah Winfrey, Beyoncé, Stevie Wonder, Aretha Franklin, il rapper Jay Z, Bill Cosby e Kevin Costner, l'attore che recitò con Houston in «Bodyguard», a cui è stata affidata l'orazione funebre

NEWARK - Esequie private per volere della famiglia, ingresso solo con invito nella chiesa battista di Newark dove mosse i primi passi da cantante gospel quando era ragazzina nel coro dei piccoli: chiesa gremita per l'addio a Whitney Houston, con molte star per la cerimonia iniziata con un coro gospel.
Presenti 1.500 persone, tra cui numerose star come Oprah Winfrey, Beyoncé, Stevie Wonder, Aretha Franklin, il rapper Jay Z, Bill Cosby e Kevin Costner, l'attore che recitò con Houston in Bodyguard, a cui è stata affidata l'orazione funebre, nel corso della quale l'attore ha rivelato come al provino per The Bodyguard Whitney era «timida» e impaurita.

Alla cerimonia ha partecipato anche l'ex marito della cantante, Bobby Brown. I due hanno avuto un matrimonio burrascoso, e fino all'ultimo la sua presenza era stata incerta.
Il feretro della cantante, morta a Beverly Hills una settimana fa, è arrivato in chiesa New Hope a bordo di un carro funebre dorato. La polizia ha chiuso al traffico le strade limitrofe, dove si sono radunati i fan per dare l'ultimo saluto alla star. All'esterno un'insegna al neon, con lettere rosa-nero intermittenti, ricorda la cantante con la scritta «Whitney Houston 1963-2012», «We will always love you», dal titolo di una sua celebre canzone.

Troppi disagi, gli ospiti del Beverly Hotel protestano - Trovarsi al Beverly Hilton Hotel nel giorno in cui è stato ritrovato il corpo senza vita di Whitney Houston non dev'essere stato facile. La morte della cantate ha creato lo scompiglio all'interno dell'albergo: giornalisti, polizia, fan e curiosi. Qualcuno si è lamentato.
Alcuni clienti del lussuoso hotel, intervistati dal sito americano Tmz, hanno rivelato di aver chiesto all'Hilton il rimborso o, quantomeno, uno sconto sul prezzo finale. All'interno della struttura alberghiera gli ospiti erano stati costretti a mostrare in continuamente la loro carta d'identità e la loro scheda magnetica, che certificasse il loro status di clienti e non di curiosi. Inoltre il via-vai sulle scale aveva creato una confusione tale che non avrebbe consentito il riposo a nessuna ora del giorno e della notte.
«Data la natura straordinaria dell'evento dello scorso sabato, il Beverly Hilton ha preso ogni precauzione per proteggere la privacy della famiglia Houston - ha dichiarato un portavoce dell'albergo -. Abbiamo cooperato con la polizia di Beverly Hills che ha sigillato il quarto piano per garantire la sicurezza e il benessere di tutti gli ospiti. Ci scusiamo per qualsiasi inconveniente che potrebbe essersi verificato nel periodo in questione». Le scuse ufficiali, dunque, sono arrivate. Basteranno?