28 marzo 2024
Aggiornato 20:00
La cantante racconta a Ciak il suo debutto cinematografico

Rihanna: Sul set mi sentivo un'aliena

Tuta mimetica, anfibi e arma in pugno. Una Rihanna «da combattimento» debutta sul grande schermo in «Battleship», kolossal statunitense da 200 milioni di dollari diretto da Peter Berg, lo stesso di «Hancock»

LOS ANGELES - Tuta mimetica, anfibi e arma in pugno. Una Rihanna «da combattimento» debutta sul grande schermo in «Battleship», kolossal statunitense da 200 milioni di dollari diretto da Peter Berg, lo stesso di «Hancock». La pellicola racconta la storia di una flotta della Marina americana che deve affrontare una battaglia epica contro una razza aliena, chiamata Regents, di fronte alla quale la coraggiosa Rihanna non mostra alcun timore.

«Battleship» è atteso nelle sale italiane dal prossimo aprile - «Ho dovuto liberarmi di tutti i miei bagagli per diventare il sottoufficiale della marina Raikes - dichiara la popstar barbadiana in esclusiva al mensile Ciak -. È una con le palle. Nessuna paura e istinto del killer». Rihanna spiega poi le iniziali difficoltà del suo passaggio al cinema: «Sul set l'unica aliena ero io, non sapevo cosa aspettarmi - ammette la cantante di Umbrella- . Sono sbarcata in assoluta umiltà, con la mente fresca e del tutto aperta. Sono diventata attrice per caso. Pensavo che potesse essere interessante, ma non sapevo se mi sarebbe piaciuto. Beh, oggi la risposta è sì. È stato favoloso».
Se l'approdo sul set non è stato poi così traumatico per Rihanna, gran parte del merito è anche del cast che l'ha sempre fatta sentire a suo agio, su tutti il premio Oscar Liam Neeson. «Che carisma che ha! Non gli ho staccato gli occhi di dosso neanche quando non era davanti alla macchina da presa - rivela la cantante -. Se beveva, rideva, mandava un sms, lo facevo subito anch'io. Cercavo il segreto per diventare come lui».
«Battleship» è atteso nelle sale italiane dal prossimo aprile.