Lars von Trier: Amo le provocazioni
«A Cannes ho toccato un vero tabù, non rilascerò più interviste». Ciak notturno con red carpet per Woody Allen e Benigni
PARIGI - «In fondo, mi piace essere considerato una 'persona non grata'. Un ruolo romantico e solitario che mi fa assomigliare ai miei eroi. In realtà, credo che non faccio davvero niente per facilitarmi la vita». Così, in una lunga intervista al quotidiano francese Libération, il regista danese Lars Von Trier torna sugli eventi di Cannes e annuncia: «Non darò più conferenze stampa, è finita. Ora farò come Terrence Malick», con riferimento al regista americano che non rilascia più interviste dal 1973. «Non vedo perché debba avere solo lui questo privilegio» aggiunge il regista.
Von Trier è ancora scottato per quanto avvenuto durante il festival di Cannes, quando alcune sue dichiarazioni su Hitler hanno suscitato prima la reazione scandalizzata dei media, poi il suo allontanamento dal Festival in quanto «persona non grata».«Ho detto delle cose sciocche e mi dispiace di aver ferito delle persone. Ho l'assillo dei conflitti e non riesco ad evitare di suscitarne. Quando ho detto, sono nazista, non potevo immaginare che la gente ci credesse».
«A Cannes ho toccato un vero tabù e questo spiega le reazioni violente», spiega il regista nell'intervista, spiegando di «essersi scusato dieci volte e di volerlo fare ancora oggi». «Ma voglio aggiungere che il politicamente corretto potrebbe uccidere il mondo. Se si cade in questa trappola il pensiero si impoverirà».
Secondo diversi critici cinematografici Melancholia, di Lars von Trier, era in seria concorrenza con Tree of Life di Terrence Malick, poi palma d'oro a Cannes, prima che lo scandalo lo travolgesse.
Ciak notturno con red carpet per Woody Allen e Benigni - Paparazzi, comparse, turisti e curiosi. Nottata movimentata per Woody Allen che ha girato fino a tarda notte a piazza della Repubblica a Roma davanti al The Space Cinema Moderno alcune scene del suo nuovo film Bop Decameron.
Il set blindato del regista newyorkese, che si sposta ogni giorno tra le strade del centro storico e il litorale, non poteva passare inosservato per le luci che verso mezzanotte hanno illuminato quasi a giorno la piazza, il tappeto rosso steso davanti all'hotel Exedra come per le grandi occasioni, e la folla che si è raccolta intorno per vedere da vicino le riprese.
In passerella accanto ad Allen c'erano Roberto Benigni, da alcuni giorni grande protagonista del film dopo le star hollywoodiane che si sono viste a Roma come Penelope Cruz, Alec Baldwin, Jesse Eisenberg ed Ellen Page, l'attrice italiana Marta Zoffoli, vista al cinema in Maschi contro Femmine e in fiction come I Cesaroni e Luca Calvani.
Ieri, inoltre, Allen ha girato alcune scene diurne all'Ara Pacis e a Santa Maria in Trastevere a cui, oltre a Benigni, hanno partecipato Lina Sastri e Darius Khondji. Il set sembrava una sfilata di moda con modelle in intimo bianco e grandi corone di fiori sulla testa. Sempre presente anche Soon-Yi Previn, insieme al resto della famiglia, a vigilare compiaciuta sul lavoro del marito regista.
Morandi torna al cinema - Giovedì 18 Agosto, presso il Campo sportivo di Montepiano di Vernio (PO), dalle ore 14 in poi, Gianni Morandi si esibirà in concerto gratuitamente per tutti i fan con alcuni suoi successi e due pezzi di Cesare Cremonini.
L'occasione è data delle riprese, cominciate proprio in questi giorni, del film «Padroni di casa», per la regia di Edoardo Gabriellini e con un cast d'eccezione che comprende Valerio Mastandrea, Elio Germano, Valeria Bruni Tedeschi e, naturalmente, Gianni Morandi.
Nel film, che segna il ritorno al cinema del cantante a distanza di circa quarant'anni, Morandi interpreta Fausto Mieli, un grande artista provato dalla vita che, per seguire la moglie inferma, ha abbandonato le scene da oltre dieci anni, e che si ritroverà a fare un concerto proprio nel suo paese. E' proprio questo concerto, che rientrerà nelle riprese di «Padroni di casa», a cui è chiamato a partecipare il pubblico, che sarà così anche un po' protagonista del film.
Mike Medavoy: Scartai Pulp Fiction, troppo violento - «Ho scartato Pulp Fiction perché non mi piaceva la scena del ragazzo a cui veniva fatta saltare la testa dentro un'auto con pezzi di cervello in tutta la macchina.
Pensavo che fosse troppo violenta ma Quentin Tarantino mi ha detto: Ma Mike, guarda che è tutta una scena comica. E' stato un errore, ma non ho rimpianti». Così Mike Medavoy, mitico agente e poi produttore di Hollywood, ha parlato oggi incontrando il pubblico al Forum al Festival del cinema di Locarno che gli ha tributato il Premio Raimondo Rezzonico.
Medavoy è stato responsabile di 315 film, tra cui Qualcuno volò sul nido del cuculo, Apocalipse Now, Platoon, Terminator, Balla coi lupi, Il cigno nero.
«Molti film poi diventati di successo venivano scartati dalle case di produzione per un motivo o per l'altro. rivela il cineasta -: Rocky perché parla di pugilato, in Qualcuno volo sul nido del cuculo la 20th Century Fox non voleva che Jack Nicholson morisse e quindi non lo fece, nessuno voleva nemmeno Balla coi lupi».
Il film più riuscito e allo stesso tempo più impegnativo per Medavoy è stato Apocalipse Now: «La lavorazione è stata drammatica, avevamo sforato il budget, Martin Sheen ha avuto un infarto ed è stato ricoverato e io pensavo che il film non sarebbe mai stato finito. Allora mi sono recato in elicottero a parlare con Francis Ford Coppola e gli ho chiesto: Quando finirai il film? Lui mi ha risposto: Mai. Per fortuna non è andata così».