27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
GOSSIP

Fabrizio Corona. sono una macchina da soldi nullatenente

L’Ansa riporta questa memorabile frase in risposta al giudice di Milano che gli ha chiesto le generalità e quale professione svolga

MILANO - «Sono una macchina da soldi, nullatenente». L’Ansa riporta questa memorabile frase di Fabrizio Corona in risposta al giudice di Milano che, nel processo che lo vede imputato per ricettazione in relazione ad un assegno da lui incassato, gli ha chiesto le generalità e quale professione svolga nella vita, prima di dare il via all'interrogatorio in aula.

«Che lavoro fa?», ha domandato il giudice monocratico Silvia Baldi al 'fotografo dei vip'. «Sono un imprenditore». E il giudice: «In che settore?». Corona: «In tutti i settori, sono una macchina da soldi, ma nullatenente». E alla domanda sul numero dei procedimenti penali in corso a suo carico, il 're dei paparazzi', gia' condannato a Milano e Torino per i 'fotoricatti', ha risposto: «Trenta».
Poi l'agente fotografico si è difeso con un lungo 'monologo', interrompendo più volte il giudice e le parti, per respingere, a suo modo, con irruenza, l'accusa di ricettazione, relativa a un assegno da lui incassato nell'agosto 2007 come compenso per una serata fatta in una discoteca a Crotone, di cui però il proprietario del locale aveva denunciato il furto.

«Quella sera - ha raccontato Corona - io ha preso l'assegno, che mi era stato dato come pagamento, l'ho messo in tasca senza guardarlo, sono andato ad ubriacarmi, mi son fatto una serata con una donna e, quando mi sono svegliato, non l'ho trovato più». Secondo Corona, è stato il proprietario del locale a «fare il furbo, perché era un delinquente. Ha fatto la denuncia perché la serata gli era andata male». L'uomo è morto ammazzato nel gennaio 2009. «Che ricettazione è questa?», ha concluso il 're dei paparazzi', prima di andarsene dal Tribunale. Il giudice ha rinviato per le conclusioni al prossimo 15 luglio, quando dovrebbe arrivare la sentenza.