Ken Loach: Blair «renda conto» sull'Iraq
Il cineasta presenta al festival «Route Irish»
CANNES - L'ex premier britannico Tony Blair deve «rendere conto» sull'Iraq all'opinione pubblica. Lo ha affermato il regista britannico Ken Loach.
«E' un argomento che Paul (Laverty, lo sceneggiatore) ed io volevamo trattare da anni. La guerra contro l'Iraq è stata un crimine, una guerra illegale con conseguenze umanitarie molto pesanti e che è stata fondata sulle menzogne», ha affermato in un'intervista concessa al canale del festival su «Route Irish», presentato oggi a Cannes. Un film di denuncia contro le atrocità della guerra in Iraq e gli affari che la circondano.
«Le persone che ne sono responsabili sono ancora in libertà, è un modo per mantenerli alla sbarra», ha aggiunto il cineasta.
L'ex primo ministro britannico Blair «è anche diventato inviato di pace in Medio Oriente, è assurdo (...). Deve rendere conto», si è indignato Loach.
«Route Irish» è il nome dato dagli americani - che sono intervenuti in Iraq nel 2003 - alla strada che porta dall'aeroporto di Baghdad alla Zona Verde, il settore ultraprotetto della capitale dove si trovano gli uffici del governo iracheno e le ambasciate straniere. «La strada più pericolosa del mondo», ricorda il film.
La trama si svolge nel 2007, soprattutto a Liverpool. Il corpo di un ragazzo, Frankie, assunto da una società di sicurezza in Iraq e ucciso lungo questa strada, viene rimpatriato. Il suo miglior amico, Fergus (Mark Womack), ex dipendente di questa stessa società, si sente responsabile della sua morte: è lui che l'ha incoraggiato a partire in Iraq. Inizia allora per Fergus una ricerca spasmodica per scoprire le circostanze di questa morte, che lo porterà a rimettere in discussione i metodi brutali delle società di sicurezza onnipresenti sul teatro di guerra.