28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Un clamoroso repechage postumo

40 anni dopo il Vaticano «riabilita» i Beatles

L'articolo dell'Osservatore Romano: «i sette anni che sconvolsero la musica». Ringo Starr: «Chi se ne frega»

ROMA - A quarant'anni dallo scioglimento del quartetto di Liverpool il Vaticano riabilita i Beatles. Nell'edizione del week-end dell'Osservatore Romano, in un articolo datato 10 aprile (data del famigerato scioglimento) Giuseppe Fiorentino e Gaetano Vallini ripercorrono i «sette anni che sconvolsero la musica» e si lanciano in un clamoroso repechage postumo. Pur con tutti i loro difetti (si dichiararono più famosi di Gesù) i fab four non hanno pari, dicono i due autori. «Le loro bellissime melodie hanno cambiato per sempre la musica leggera e continuano a regalare emozioni». Dopo di loro, «musicalmente, nulla è più stato come prima».

«È vero - scrivono Fiorentino e Vallini, i Beatles - «hanno assunto sostanze stupefacenti; travolti dal successo hanno vissuto anni scapestrati e disinibiti; in un eccesso di spacconeria hanno detto persino di essere più famosi di Gesù; ... certo non sono stati il migliore esempio per i giovani del tempo, ma neppure il peggiore. Tuttavia ascoltando le loro canzoni tutto questo appare lontano e insignificante. A quarant'anni dal turbolento scioglimento.. restano come gioielli preziosi le loro bellissime melodie che hanno cambiato per sempre la musica leggera e continuano a regalare emozioni».
«Più che rammaricarsi di cosa non è stato - conclude l'articolo - è forse più interessante porsi la domanda su come sarebbe la musica leggera senza i Beatles... Un'eredità importante che però non si esaurisce nel solo valore filologico, ma che trova la sua principale conferma nel fatto che ancora oggi, quarant'anni dopo, i loro dischi vengono ascoltati non solo da nostalgici ormai maturi ma anche da giovani, persino bambini».

Particolarmente ispirato il finale dell'articolo, quasi un'agiografia: «Attraverso la loro musica quei quattro ragazzi di Liverpool, splendidi e imperfetti, sono stati capaci di leggere e di esprimere i segni di un'epoca che a tratti hanno persino indirizzato, imprimendovi un marchio indelebile. Un marchio che segna lo spartiacque tra un prima e un dopo. E dopo, musicalmente, nulla è più stato come prima».

RINGO STARR: «CHI SE NE IMPORTA» - «I couldn't care less», ovvero «non me me potrebbe importare di meno»: Ringo Starr non si commuove alla notizia del «perdono» vaticano ai Beatles, quarant'anni dopo lo scioglimento dei Fab Four. Intervistato dalla Cnn, il batterista ha ricordato come all'epoca la Santa Sede avesse definito i Beatles «satanici o possibilmente satanici»: «Eravamo satanici e adesso ci perdonano? Credo che il Vaticano abbia altre cose di cui parlare che non dei Beatles», ha tagliato corto Ringo.