25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Dopo l'anticipo e le polemiche

«This is it», esce il testamento musicale di Jackson

Esce oggi l'omonimo doppio album di Michael Jackson. Domani a Los Angeles la prima del documentario

LOS ANGELES - Dopo l'anticipo - e le polemiche - seguite alla pubblicazione del singolo «This is hit«, esce oggi l'omonimo doppio album di Michael Jackson, testamento musicale del «Re del pop»; domani sarà invece la volta del documentario.

Il doppio cd è in realtà una raccolta dei maggiori successi con alcuni brani inediti, la maggior parte in versione demo, tra i quali la «title track», scelta dalla Sony anche come singolo. Ma al contrario di quanto creduto dalla casa discografica, la canzone non era affatto inedita, ma un pezzo scritto a quattro mani con Paul Anka e rifilato nel 1991 alla cantante Safire, con il titolo «I never heard».

Il più sorpreso è stato lo stesso crooner canadese (autore di evergreen quali «Diana» o «Put your head on my shoulder«), che ha immediatamente alla casa discografica di correggere i «credits» sul cd, che indicano Jackson come solo autore - e di pagargli i diritti. Anka e Jackson scrissero al canzone nel 1983, all'epoca di «Off the wall»: originariamente doveva finire su un album di duetti dello stesso Anka ma «Jacko» si portò via i nastri: il cantante canadese minacciò di fare causa e in solo seguito riebbe indietro i master.

«This is it» è basata invece su un demo con la sola voce e pianoforte di Jackson, ai quali è stato poi aggiunto un arrangiamento orchestrale e i cori degli altri fratelli di «Jacko»: nessuno alla Sony si è accorto che la canzone era identica a «I never heard» con alcune (seppure sostanziose) modifiche al testo. Da notare che Jackson non era affatto convinto della bontà della canzone, tanto da non includerla in nessun disco, e che nella versione di Safire - che la ebbe in omaggio da Anka - non ebbe alcun successo.

Quanto al film, è costato alla Sony 60 milioni di dollari e verrà proiettato domani al Nokia Theater di Los Angeles: i biglietti sono andati a ruba, complice anche l'intenzione della casa discografica di mantenerlo sugli schermi solo per due settimane; un gruppo di fan su internet ha tuttavia invitato a boicottare il documentario, che non sarebbe per nulla fedele alla realtà degli ultimi due mesi di vita di «Jacko».