20 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Bollenti spiriti, triangoli infuocati, desideri selvaggi

«Vicky Cristina Barcelona»: il triangolo…sì

Un Woody come non si era mai visto prima

Bollenti spiriti, triangoli infuocati, desideri selvaggi. E poi seduzioni pericolose, gelosie folli, corpi accesi da pensieri (e voglie) inconfessabili.
Un biglietto da visita niente male. No, non proviene da un maestro orientale dell'erotismo, ma da un newyorkese in trasferta in Spagna. Anzi, dal 'newyorkese' per eccellenza del cinema attuale.

Sarà l'atmosfera caliente di Barcellona, sarà la scarica ormonale scatenata da tipe come Scarlett Johansson e Penelope Cruz. Non lo sappiamo. L'unica certezza è che il buon vecchio Woody non è mai stato così prepotentemente erotico. Divertente, certo, simpaticissimo come sempre, ma più di tutto erotico, passionale, trasgressivo come non mai.

«Vicky Cristina Barcelona» è prima di tutto una sensualissima declinazione rosa. Una donna elevata al cubo (Barcellona è la terza 'donna' del film), tre facce di una medaglia anomala e trifronte, un fuoco fatto ardere da tre fiamme tenute alte. Ma anche la prova che Woody si è ormai trasformato in una sua mitica creatura datata 1983.
Zelig, certo.
Un cineasta ormai impossibile da classificare, da inquadrare, da 'catturare'. Te lo aspetti in un luogo, lo trovi in un altro. Stai per immaginarlo da una parte e lui sgaiattola in quella opposta.
Uno sguardo in fuga dal centro. Con «Match Point» è scappato a Londra, con «Scoop» c'è rimasto, con «Sogni e delitti» c'ha passato l'ultimo giorno. E con «Vicky Cristina Barcelona» si è spostato un'altra volta ancora.
Un vero 'ebreo errante' che passati i settant'anni ha deciso di togliersi gli sfizi rimasti in stand-by per troppi anni.
Perché dunque Barcellona? Ma perché è il luogo giusto per scatenare gli istinti, riaccendere i sensi e smascherare le tensioni erotiche presenti in tutta la sua filmografia.
Le fantasie perverse che lampeggiavano in «Harry a pezzi», il sesso parlatissimo di «Anything Else», le frustrazioni 'cieche' di «Hollywood Ending».

Insomma, di roba nascosta fra le righe dei suoi capolavori passati ce n'era parecchia. In «Vicky Cristina Barcelona» esce tutto alla scoperto, i freni inibitori si abbassano come non era mai capitato.
E il divertimento si scatena. Lo si legge negli sguardi della Johansson (la sua terza volta con Woody), sulle labbra di Penelope Cruz, nel corpo inquieto di un sempre magnetico Javier Bardem e sulle incertezze sentimentali della bravissima Rebecca Hall.

Un cinema incordato sugli incroci della paella e scaldato da una luminosità calda e selvaggia.
Un Woody come non si era mai visto prima.

Impossibile da perdere.
L'appuntamento è in sala, distribuisce Medusa.