26 aprile 2025
Aggiornato 18:30
Aurora

Un nuovo futuro per le ex OGM, vicesindaco Montanari: «Ecco come si trasformerà Aurora»

Il vicesindaco Guido Montanari, assieme al capo dello sviluppo di Esselunga, Cesare Boiocchi, ha illustrato il progetto di pre-fattibilità che interesserà la riqualificazione dell'area delle Officine Grandi Motori

TORINO - A giugno l'aveva promesso e ora eccolo qua: «Entro qualche mese vi presenteremo un progetto di riqualificazione dell'ex area OGM» aveva detto il vicesindaco Guido Montanari durante un'affollatissima assemblea cittadina in Circoscrizione 7. Promessa mantenuta: il progetto, embrionale, c'è, anche se ancora in una fase di pre-fattibilità. «Abbiamo presentato un piano non ancora definitivo, che sarà oggetto di una variante urbanistica» spiega ai nostri microfoni Montanari durante la riunione di presentazione al pubblico. «E' ancora in fase di massima, bisogna che il proponente, cioè Esselunga, elabori un progetto definitivo all'amministrazione, poi noi dovremo provvedere a una variante urbanistica che porterà via diversi mesi». Realisticamente «credo che per avere dei fatti concreti visibili da parte dei cittadini i tempi di realizzazione richiederanno un anno circa a partire da ora».

Il Lingottino diventa una residenza universitaria
Cosa vedremo nel quadrilatero di Aurora delimitato tra corso Vercelli, via Cuneo, via Damiano e corso Vigevano? Tanto per cominciare il vecchio «Lingottino», bellissimo esempio di architettura industriale oggi abbandonato al degrado, diventerà una residenza per studenti. Si parla di circa 400 posti letto. A Torino, ricorda Montanari, «ci sono 100mila universitari su cui stiamo puntando moltissimo». La vocazione universitaria e giovane dell'ex capitale della Fiat resta, almeno nelle intenzioni. Ed è estremamente significativo che in questi ultimi anni si sia deciso di puntare proprio su un pezzo di città che ne ha fatto la storia, con la sua impronta operaia e industriale, ma che poi è stato lasciato andare per oltre 20 anni all'incuria e al degrado. Prima la scuola Holden in piazza Borgo Dora, poi lo IAAD in via Pisa, il Campus sul lungo Dora a pochi minuti, la Nuvola Lavazza, l'ex caserma dei Vigili del Fuoco di Porta Palazzo anch'essa futura residenza universitaria. Insomma, forse per la prima volta dopo decenni viene da dire che Aurora è il quartiere su cui è doveroso, e necessario, scommettere. «Anche questo quartiere deve puntare in alto» sottolinea Montanari.

Un hub per l'e-commerce di Esselunga
Alle spalle del Lingottino, sempre all'interno del lotto nord, nella vecchia Basilica sorgeranno alcune attività commerciali, «poche» rispetto all'impianto originario, e soprattutto un hub destinato all'e-commerce di proprietà di Esselunga, un centro di smistamento per capirci, dove vengono stoccate le merci acquistate online per poi essere consegnate a casa. Molto diverso dunque dal progetto iniziale del colosso lombardo, che avrebbe voluto insediare un grande centro commerciale. «Mi sembra già una bella novità che si sia passati dal centro commerciale a un piccolo hub» chiosa Montanari, in pieno stile grillino.

Il ruolo di Esselunga dopo anni di ritardi
Di diverso avviso pare il capo dello sviluppo di Esselunga, Cesare Boiocchi, che ha illustrato il progetto, sottolineando a più riprese gli innumerevoli ritardi burocratici e politici che hanno costretto il gruppo dell'ex patron Caprotti a fare marcia indietro su diversi aspetti progettuali. «Siamo partiti diversi anni fa e poi, non per colpa nostra, il progetto è stato sviluppato in una fase di crisi». «Non siamo immobiliaristi» tiene a precisare Boiocchi: «L'area ex OGM è per noi un progetto molto importante, ma andranno ridefiniti i termini dell'accordo». Esselunga è sì l'azienda promotrice, ma gestirà solamente 22mila metri quadrati dei 70mila totali interessati dalla riqualificazione. «Abbiamo un'enorme richiesta di clienti torinesi che acquistano sul nostro sito ma poi devono aspettare due o tre giorni per la consegna a casa della merce. Vogliamo puntare sull'area di Torino, e lo vogliamo fare qui, non fuori città». Nella ridefinizione dei termini dell'accordo, Montanari ha fatto intendere che infilerà anche la richiesta che l’ultimo chilometro coperto dalle consegne sia percorso con mezzi ecologici, perché no magari anche in bici per i tratti più brevi e per i carichi più leggeri.

Alloggi, social housig e coworking
Le novità più interessanti riguardano comunque il lotto sud, che dovrebbe essere attraversato da un’area pedonale e ciclabile e suddiviso in due tronconi: da un lato una parte residenziale con 150/200 alloggi, dall’altro esempi di social housing per persone a basso reddito e uno spazio di coworking. Dal progetto si intravede una sorta di torretta alta, «troppo alta per i miei gusti, io opterei per una soluzione più bassa in linea con le case del quartiere» precisa subito il vicesindaco. Il tutto unito da una o più piazze smart, cioè tecnologicamente intelligenti, sulla falsariga dell'esperimento di piazza Risorgimento: con un info point, dotate di wifi gratuito, panchine in grado di generare musica, app che monitorano i consumi di energia e i parametri ambientali, molto verde («Io porto avanti la mia battaglia per il verde vero, non su soletta» sottolinea ancora Montanari). Si immaginano sistemi di individuazione dei parcheggi liberi attraverso smartphone e impianti di irrigazione intelligenti, capaci di prevedere ad esempio il grado di umidità e di incrociare i dati con le previsioni meteo, per cui il sistema agisce in automatico: se il terreno è secco ma domani pioverà, l'irrigazione non parte. E ancora, massima attenzione al coinvolgimento dei residenti, cioè al concetto di comunità: si parla di una app di quartiere, come già in fase sperimentale a Milano, dove si approcciano book crossing, scambio di oggetti di uso comune come il trapano, e addirittura un’area dove raccontare favole ai bambini.

Il problema bonifiche
Insomma, il progetto è all'insegna del bello, di una sintesi armonica tra tecnologia e natura, della mobilità sostenibile e dell'abbattimento delle barriere architettoniche. Ma, c'è un grade ma... su tutta l'area ex OGM pende un grosso problema relativo alla bonifica dei terreni. Decenni di lavorazioni industriali hanno rilasciato metalli pesanti e cancerogeni: nel 2015 un esposto dei consiglieri Maurizio Marrone e Patrizia Alessi di Fratelli d’Italia sul tema aveva attirato l’attenzione del pm Guariniello. I tecnici dell'Arpa avevano trovato, nella zona nord, cisterne e vasche interrate di cui una con un prodotto a base di idrocarburi, e nella zona sud persino tracce di cromo esavalente. «Le bonifiche militari sono state fatte, quelle chimiche sono in corso di studio» ci spiega il vicesindaco. «Ci sarà un piano di caratterizzazione, che deve verificare che tipo di bonifiche vanno fatte e poi si procederà con la loro esecuzione». «Per poter bonificare l’area», ha aggiunto Boiocchi, «dobbiamo sapere cosa andremo a edificare». Ovvio che, venendo meno l'idea del centro commerciale, viene meno anche la necessità di realizzare parcheggi interrati, cosa che avrebbero spinto le bonifiche in profondità facendo lievitare i costi. «Ora, senza bisogno di scavare a fondo, i costi saranno più contenuti».

E gli oneri di urbanizzazione?
Anche gli oneri di urbanizzazione saranno di conseguenza decisamente meno cari per gli investitori. «Dal punto di vista della città» ha concluso il vicesindaco, «sono incassi mancati, certo, ma se permettono di riqualificare un quartiere va benissimo così. Ho ben presente i problemi di questo quartiere, io non ho la soluzione di tutto, ma una prima soluzione oggi ve l'ho portata». Appuntamento dunque a tra qualche mese, promette Montanari. E da dietro gli fa eco il presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri: «L'essenziale è che il cantiere di Esselunga parta contemporaneamente a quello di corso Bramante, dove dovrebbe sorgere un nuovo centro commerciale alle spalle dell’attuale Carrefour, con il quale ci sarà una collaborazione».