16 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Abusivismo

Taxi abusivo cinese per trasportare connazionali: maxi multa a Porta Palazzo

Del fenomeno se ne erano occupate anni fa le Iene: a Torino pare essere ancora molto attivo. Maxi multa al conducente e veicolo sequestrato

TORINO - Che i cittadini stranieri, molto spesso, escogitino metodi per trasportare i connazionali pur non avendo alcuna licenza è cosa nota. Dei taxi abusivi cinesi, per esempio, se ne erano occupate le Iene qualche tempo fa: ieri, a Torino, gli agenti della polizia municipale ne hanno fermato uno in piena Porta Palazzo. Segno evidente di come il business, seppur smascherato, sia ancora molto attivo anche nella nostra città.

IL FERMO E LA MULTA - Gli agenti del Reparto Sicurezza Stradale Integrata della Polizia Municipale Torino, transitando in  piazza della Repubblica, hanno individuato un taxi abusivo, condotto da un cittadino di nazionalità cinese che trasportava sui sedili posteriore una concittadina. Il veicolo, Fiat Punto, è stato fermato in via Ciriè 45 dove il taxi abusivo terminava il servizio. A seguito di ulteriori accertamenti veniva, inoltre, contestata la violazione all’art. 214 c. 8 Codice della Strada per «circolazione abusiva con veicolo sottoposto a fermo fiscale». L’importo del debito risultava essere di quasi 1500 euro. Veniva inoltre ritirata la patente di guida poiché i dati anagrafici del conducente non erano più leggibili. Il veicolo è ora custodito presso la depositeria comunale.

IL BUSINESS DEI TAXI ABUSIVI CINESI - Solitamente, una volta fermati, i tassisti abusivi dichiarano di conoscere il cliente. Lo definiscono «amico» o addirittura «parente». Peccato che dietro a questo finto legame vi sia invece un normalissimo (ma non ammesso) accordo lavorativo. Tu mi porti lì, io ti pago questo. Avviene tutto online, su piattaforme e social cinesi, praticamente impossibili da capire per un agente italiano.