26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Mauriziano e Città della Salute

Intervento innovativo di riparazione di una valvola mitrale a cuore battente al Mauriziano

Per la prima volta le cardiochirurgie di Mauriziano e Città della Salute di Torino per un intervento innovativo combinato di riparazione di una valvola mitrale a cuore battente

TORINO - Per la prima volta le cardiochirurgie dell'ospedale Mauriziano e della Città della Salute di Torino hanno effettuato insieme un intervento innovativo combinato di riparazione di una valvola mitrale con il paziente a cuore battente. L'operazione è stata effettuata nelle sale del Mauriziano su un paziente di 85 anni residente a Torino che ha beneficiato di un’innovativa tecnica chirurgica che permette di riparare la valvola mitrale gravemente insufficiente a causa di quello che tecnicamente viene chiamato prolasso.

NEOCHORD - La tecnica, detta "Neochord", consiste nel ricostruire la valvola mitrale mediante uno strumento introdotto attraverso la parete laterlale del cuore, in grado di «agganciare» il lembo prolassante e di impiantare corde tendinee sulla parte malata della valvola. Questo intervento permette di non fermare il cuore e di non utilizzare la circolazione extracorporea, consentendo brevi tempi di degenza ed un rapido recupero del paziente.
Il paziente dopo neppure 24 ore dall'intervento si è svegliato, respira autonomamente e in giornata uscirà dalla terapia intensiva e verrà trasferito in reparto. L’intervento è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’équipe della Città della Salute di Torino, uno dei centri leader a livello mondiale per questa tecnica.

EQUIPE - L’equipe del dottor Paolo Centofanti (direttore della Cardiochirurgia del Mauriziano), coadiuvato dall’anestesista Gabriella Buono e dall’ecocardiografista Antonio Tommasello, ha eseguito l’intervento con l’aiuto dei cardiochirughi delle Molinette professor Rinaldi (Direttore Cardiochirurgia universitaria Città della Salute) e dottor Stefano Salizzoni e dell’ecocardiografista dottor Walter Grosso Marra.