23 aprile 2024
Aggiornato 19:00
sanità

Al Regina Margherita arriva la mongolfiera per aiutare i bimbi a superare gli esami

La finalità principale del restyling è stata quella di rendere meno traumatico l'esame diagnostico

TORINO - Una mongolfiera tutta colorata per superare la paura degli esami diagnostici. All’ospedale Regina Margherita di Torino è stato attivato il «Progetto Mongolfiera», la nuova sala radiodiagnostica, che ha permesso di decorare con una veste tutta nuova la «Sala Azzurra» della Radiologia.

UN PROGETTO PER I BAMBINI - Grazie all'applicazione di pellicole speciali sulle pareti e sull'apparecchio diagnostico stesso, la «Sala Azzurra» è stata trasformata in un ambiente accogliente: una mongolfiera da cui poter osservare il cielo circostante. La finalità principale del restyling è stata quella di rendere meno traumatico non solo l'approccio, ma anche il trattamento dei piccoli pazienti che dovranno essere sottoposti all'esame diagnostico. Una volta entrati all'interno della sala i bambini saranno accolti in un ambiente colorato ed attratti dai particolari delle decorazioni inserite sulle pareti e sul soffitto.

RIDURRE L’ANSIA DEGLI ESAMI - Il «Progetto Mongolfiera» ha preso spunto ed ispirazione dall'intervento realizzato dal Progetto Pinocchio nel 2016 nella sala TAC sempre dell'Ospedale Regina Margherita che, con la medesima tecnica di restyling, ha trasformato l'ambiente diagnostico in un bosco incantato. «Grazie agli ottimi risultati ottenuti con l'intervento importante della sala Tc - dice il dottor Di Rosa, responsabile del reparto di radiologia - il progetto continua in sinergia anche con le sale radiologiche per un percorso comune del bambino che, grazie al medesimo modello comunicativo, aiuta gli operatori nel processo di persuasione e di comunicazione sia con il piccolo paziente, sia con i genitori riducendo in entrambi "l'ansia" dell'esame diagnostico, da cui parte molte volte il processo di ospedalizzazione». Il «Progetto Mongolfiera» e l’operazione di restyling sono stati finanziati da Rotaract Club Torino.