No alcol dalle 21 alle 6, novità anche per il food delivery: le «nuove leggi» della movida
Anche tutte le medie e grandi strutture di vendita del settore alimentare e misto dovranno sospendere la vendita di tali bevande delle 21.00 alle 6.00
TORINO - Approvate oggi dal Consiglio Comunale di Torino con 22 voti favorevoli, 2 contrati e due astenuti, alcune modifiche al Regolamento di Polizia Urbana che riguardano la movida in città. In particolare, con la deliberazione votata dalla Sala Rossa, viene ora inserito nel Regolamento l’articolo 44 che sancisce la «Tutela del riposo, della salute e della vivibilità urbana in determinate aree cittadine interessate da afflusso particolarmente rilevante di persone».
MOVIDA - Un’introduzione ritenuta necessaria 'a tutela di interessi costituzionalmente rilevanti' quali salute (intesa anche come diritto a riposo e tranquillità dei residenti) e tutela dei lavoratori, dell’ambiente e del patrimonio culturale, nonché per contrastare situazioni di degrado e grave incuria. A tal fine, il nuovo articolo prevede una serie di prescrizioni (e relative sanzioni), da adottare in determinate aree del territorio cittadino. «Questo Regolamento non risolverà tutti i problemi di Torino legati alla malamovida» ha commentato l'assessore al Commercio Alberto Sacco, ma la Giunta si è trovata in una situazione molto difficile. Abbiamo un dialogo fortissimo con tutti i commercianti e abbiamo ricevuto apprezzamenti anche dai cittadini dopo le ordinanze dello scorso anno che hanno portato ora a queste modifiche del Regolamento di Polizia Urbana». Allo stesso modo appare ottimista l'assessore alle Politiche Giovanili, Marco Giusta, «C’è una narrazione che parla di locali chiusi per colpa della Città, ma non è così. Ci sono invece problemi che derivano dalle concentrazioni di spazi: per questo abbiamo chiesto fondi alla Regione Piemonte e abbiamo scritto ai territori per favorire la fruizione dei centri di protagonismo giovanile. La movida è anche cultura, è anche un’occasione per conoscersi. Per questo bisogna ragionare sull’apertura di spazi e non solo sull’alcol e ci stiamo impegnando per costruire altre risposte»
MINIMARKET - Tra le prescrizioni da osservare in tali aree, ad esempio, la normativa impone agli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto (i cosiddetti «minimarket») di sospendere la vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dalle 21.00 alle 24.00 (fermo restando il divieto già in vigore dalle 24.00 alle 6.00). Anche tutte le medie e grandi strutture di vendita del settore alimentare e misto dovranno sospendere la vendita di tali bevande delle 21.00 alle 6.00. Per le attività artigianali che espongono e/o vendono bevande alcoliche e superalcoliche (comprese quelle artigiane di prodotti alimentari di propria produzione) sarà sospesa l’attività di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche dalle ore 21.00 alle 6.00, ma sarà consentita fino alle ore 23.00 la vendita per asporto di bevande alcoliche, a condizione che la bevanda sia venduta esclusivamente in abbinamento con alimenti preparati e da asporto, in quantità non eccedente il rapporto di uno a uno (un alimento/una bevanda alcolica) e sia racchiusa in contenitori opportunamente confezionati. La stessa prescrizione varrà anche per il servizio di consegna a domicilio (food delivery). Anche gli apparecchi automatici andranno configurati per inibire la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle 21.00 alle 24.00. Duro il commento il aula della consigliera MaMaria Grazia Grippo (PD): «L’obiettivo è lodevole, ma viene affrontato con un approccio parziale, superficiale, contraddittorio e cervellotico. Si dichiara l’emergenza movida, senza distinguere tra malamovida e ri-vitalizzazione del territorio. Servono politiche integrate, non sceriffi!»
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