23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Ospedale Regina Margherita

Soda caustica bevuta per errore, salvati due fratellini al Regina Margherita con una tecnica innovativa

Avevano ingerito soda caustica compromettendo l’esofago. Entrambi i bambini sono stati sottoposti a a interventi chirurgici per la rimozione dell’esofago malato (‘esofagectomia’) e al suo rimpiazzo con lo stomaco spostato all'altezza del collo

TORINO - Potrebbe essere definito un miracolo della medicina. Quanto fatto dai medici dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, cioè un’operazione con cui è stato portato lo stomaco all’altezza del collo al posto dell’esofago compromesso, ha garantito a due bambini, fratello e sorella, un ritorno alla normalità e un’aspettativa di vita pari a quelle di individui della loro età. I problemi per i piccoli, M. Di 4 anni e G. Di 5 anni, sono iniziati nell’estate del 2017 quando, scambiando una bottiglietta d’acqua per una che in realtà conteneva soda caustica, avevano causato gravi danni all’esofago. Dal pronto soccorso di Ivrea i due bambini erano stati trasferiti immediatamente presso l'ospedale Regina Margherita per eseguire un’esofago-gastroscopia in urgenza. I problemi però erano peggiorati, inizialmente soprattutto nella bambina, con l’infiammazione dell’organo che si era rapidamente cicatrizzato non permettendo di fatto la nutrizione dei due pazienti.

AGGRAVARSI DELLE CONDIZIONI - Le sue condizioni sono parse da subito più gravi. I tentativi dei medici di limitare la progressione dell’infiammazione erano risultati infruttuosi ed il suo esofago rapidamente si era chiuso completamente su se stesso a circa 3 centimetri al di sotto della gola. Per nutrirla era stato necessario posizionare chirurgicamente una sonda direttamente nell’intestino. Il suo fratellino invece sembrava aver ricevuto un danno minore, tanto che i medici erano riusciti a posizionare con l’endoscopia una sonda attraverso l’esofago per consentire l’alimentazione. La sonda era poi stata sostituita a due riprese con tubicini più grandi (‘endoprotesi’), nell’intento di ristabilire un calibro esofageo che permettesse al bimbo di alimentarsi per bocca. Tuttavia anche nel suo caso l’infiammazione era progredita inesorabilmente verso una cicatrizzazione anomala e destruente dell’esofago, con impedimento al bambino di mangiare per bocca ed obbligo ad una nutrizione artificiale in vena.

UN ANNO DI CALVARIO - Per oltre un anno sia i bambini che la famiglia hanno dovuto patire un vero calvario. Purtroppo indispensabile perché c’è stato da aspettare che si stabilizzassero i fenomeni infiammatori degli organi vitali intorno all'esofago (trachea, bronchi ed aorta toracica) e che entrambi i bambini potessero essere sottoposti a un pesante e delicato intervento chirurgico, con finalità salvavita, al tempo stesso resettive e ricostruttive. Intervento che alla fine è avvenuto con successo.

L’INTERVENTO - Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 entrambi i bambini sono stati sottoposti a interventi chirurgici per la rimozione dell’esofago malato (‘esofagectomia’) e al suo rimpiazzo con lo stomaco spostato all'altezza del collo. Una tecnica innovativa applicata per la prima volta su pazienti così piccoli e debilitati. A procedere con gli interventi è stata l’equipe del professor Romagnoli, afferente alla Chirurgia Generale 2 universitaria della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Mauro Salizzoni). In sostanza, accedendo prima dal torace per separare con sicurezza l’esofago severamente infiammato dalle strutture vitali intorno allo stesso esofago, poi dall’addome per preparare lo stomaco e infine dal collo per reperire il breve tratto di esofago ancora aperto al di sotto della gola, l’intervento è culminato nella trasposizione dello stomaco rimodellato a tubo (‘tubulo gastrico’) fino al collo di entrambi i bambini. La continuità del tubo digerente è stata così ristabilita con una sutura tra il brevissimo moncone esofageo sotto la gola e l’apice dello stomaco portato al collo. Il loro decorso immediato in Terapia Intensiva e in Chirurgia ad alta intensità dell’ospedale infantile Regina Margherita è stato privo di complicazioni. A distanza di pochi mesi dall’intervento, dopo l'ultimo dirimente controllo di ieri, adesso entrambi i bambini stanno bene e sono in grado di nutrirsi per bocca con cibi solidi. La loro aspettativa di vita, oltre che la qualità della loro vita stessa, sono previste essere pari a quelle di individui della loro età.