Appendino e Chiamparino scrivono a Marchionne, quale futuro per gli stabilimenti di Torino?
Al termine dell’incontro Regione Piemonte e Comune di Torino hanno deciso di inviare all’amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, una lettera aperta per chiedere un incontro da fissare in tempi utili ai fini della predisposizione del piano industriale
TORINO - Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, assieme agli assessori Pentenero e Desantis, e con il vicesindaco della Città di Torino, Guido Montanari e gli assessori Rolando e Sacco, in rappresentanza della Sindaca Chiara Appendino, hanno incontrato oggi una nutrita delegazione di rappresentanze sindacali del gruppo FCA. Al termine dell’incontro Regione Piemonte e Comune di Torino, accogliendo la preoccupazione condivisa da tutti i partecipanti al tavolo, hanno deciso di inviare all’amministratore delegato di FCA Sergio Marchionne, una lettera aperta per chiedere un incontro da fissare in tempi utili ai fini della predisposizione del piano industriale, la cui presentazione è prevista per il prossimo inizio giugno.
LETTERA - In questa lettera troveranno spazio le preoccupazioni emerse dal tavolo e che riguardano in particolare: l’incertezza e i rallentamenti di produzioni già in essere e di progetti destinati a completarle, quali ad esempio il SUV di gamma alta dell’Alfa Romeo, segnalate dal frequente ricorso alla cassa integrazione anche in reparti che mai l’avevano utilizzata; le incertezze circa i progetti in grado di misurarsi con i cambiamenti strategici che stanno avvenendo nel settore automotive, a cominciare dalla produzione di motori elettrici e ibridi e l’abbandono dei diesel, con tutte le implicazioni che questo potrà avere sui vari segmenti produttivi del gruppo. Infine le preoccupazioni più ampie che derivano dalle incertezze sulle strategie generali del gruppo, che sempre di più si muove su una scala globale, e che potranno avere ricadute negative sull’economia e sulla società torinese e piemontese.
REGIONE E COMUNE - Il presidente Chiamparino ha dichiarato: «Da questa riunione è emersa la forte preoccupazione e nel contempo la presa di responsabilità di istituzioni e sindacati sul futuro degli stabilimenti torinesi e piemontesi di FCA, futuro che riguarda i posti di lavoro diretti e indiretti, perchè la produzione manifatturiera legata all’automotive comprende gran parte del ricco tessuto industriale piemontese. Noi sappiamo che l’automotive a Torino non è solo FCA ma riteniamo che la sperimentazione e la ricerca del gruppo nel campo dell’ibrido e dell’elettrico possano dare forza a tutto il comparto, implementando progetti che possano diventare attrattivi anche per altri produttori globali. La Regione ha impegnato molte risorse su un programma di sviluppo che prevede investimenti sul territorio torinese nel campo delle nuove tecnologie di propulsione, su cui il gruppo si muove forse con qualche ritardo rispetto ad altri competitors: il nostro obiettivo è che Torino, oltre a mantenere le produzioni manifatturiere, rafforzi la propria vocazione di headquarter ingegneristico del gruppo». Allo stesso modo i
Il vicesindaco Guido Montanari ha dichiarato: «Torino non può vivere solo di trasformazioni edilizie, grandi eventi e commercio, dobbiamo preservare e sostenere le nostre aree produttive e mantenere qui un polo competitivo dal punto di vista del lavoro, della ricerca e dello studio legato al comparto automotive. È un passaggio fondamentale. Come istituzioni abbiamo l’obbligo di vigilare e di supportare un settore strategico per la nostra città». Infine l’assessore al Commercio, Alberto Sacco: «L’impegno del Comune di Torino si sviluppa su molti piani, vogliamo portare sul nostro territorio la sperimentazione di progetti innovativi su scala nazionale, come ad esempio quello della guida autonoma, che potrebbero essere molto importanti per futuri investimenti, anche del gruppo FCA».
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