Fondazione Torino Musei, dalla Regione un nuovo piano e possibili nuove risorse
Il nuovo incontro per il secondo tavolo di crisi è stato fissato per martedì 30 gennaio e, in quell’occasione, la Regione ha annunciato di avere in serbo un’ulteriore proposta
TORINO - «La Regione Piemonte, insieme a tutti gli enti coinvolti, sta continuando a lavorare per risolvere la vicenda degli esuberi dichiarati dalla Fondazione Torino Musei» così in una nota diramata dall'ufficio stampa dell'assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi fa sapere di non essersi dimenticata delle promesse fatte a inizio anno ai lavoratori della Fondazione. Il nuovo incontro per il secondo tavolo di crisi è stato fissato per martedì 30 gennaio e, in quell’occasione, la Regione presenterà un’ulteriore proposta per mettere in sicurezza i posti di lavoro a rischio.
REGIONE - Si tratterebbe nello specifico della creazione di un dipartimento di servizi per i musei piemontesi: dal fundraising, alla comunicazione, al marketing, allo sviluppo di progetti culturali. «Un progetto a fronte del quale l’ente regionale è disponibile a impegnare ulteriori risorse, che potranno anche essere utilizzate per riassorbire parte del personale in esubero» fanno sapere dalla Regione. Il tutto in aggiunta al contributo di 350 mila euro promessi durante il primo incontro, tenutosi il 9 gennaio, per salvare la biblioteca della Gam e i suoi 12 lavoratori. «Aspettiamo di conoscere in toto le proposte di Comune e Regione al tavolo di crisi. Sappiamo dell'impegno di Regione e della Parigi e ne siamo grati» ha commentato Max Ponte, fondatore del Comitato contro i licenziamenti della Fondazione, «Nello specifico è un'idea di sviluppo, a mio avviso, ottima e costruttiva. Attendiamo chiarimenti e che questa vicenda venga sanata al più presto». Una nuova iniziativa senza dubbio interessante dal punto di vista dei lavoratori, che potrà realizzarsi solo una volta approvato il nuovo statuto della Fondazione, che porterà la Regione ad assumere un maggior peso all’interno dell’ente.
LAVORATORI - Fuori dalle stanze del potere intanto cresce il malcontento dei lavoratori che hanno visto slittare, senza troppe spiegazioni, la convocazione del secondo tavolo di crisi di una settimana. Tanta amarezza anche per gli incontri mancati con la prima cittadina Chiara Appendino, ultimo in ordine cronologico quello dell'assemblea pubblica dello scorso 16 gennaio, saltato per motivi legati alle imminenti elezioni politiche. A pochi giorni di distanza poi è apparso sull'agenda istituzionale della sindaca un incontro con Gad Lerner al Circolo del Lettori, in cui si affronteranno temi legati al mondo del lavoro e del precariato. Grande preoccupazione anche dal mondo dei sindacati, che proseguono con lo stato di agitazione e hanno minacciato azioni di lotta qualora non fosse stato convocato il tavolo di crisi promesso.
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