5 maggio 2024
Aggiornato 16:30
San Giovanni Bosco

Intervento miracoloso al San Giovanni Bosco: ragazzo colpito da ictus salvato in soli 80 minuti 

 paziente è stato dimesso il 25 ottobre 2017 con ritorno in condizioni neurologiche di normalità, grazie a un tempestivo e rapidissimo intervento coordinato dei Neurologi e Neuroradiologi del San Giovanni Bosco

TORINO - Erano le 11,45 quando un ventenne, atleta professionista del rugby, si sveglia e si avvia a fare colazione. Qualcosa però non va e il ragazzo si accascia a terra con il lato sinistro del corpo completamente paralizzato. Il 118, chiamato immediatamente dai compagni di squadra, allerta il Pronto Soccorso del San Giovanni Bosco, dove un tempestivo e rapidissimo intervento coordinato dei Neurologi e Neuroradiologi gli salva la vita dopo una vera e propria lotta contro il tempo. «Nell'ictus cerebrale ischemico, l'attuale vero nemico è il tempo», commenta Roberto Cavallo, Direttore della Neurologia dell'Ospedale Giovanni Bosco, «in ogni singolo minuto trascorso senza apporto di sangue e ossigeno muoiono milioni di cellule nervose ed è quindi di fondamentale importanza cercare di riaprire l'arteria occlusa nel più breve tempo possibile».

INTERVENTO - In soli 80 minuti dall’arrivo del paziente al Pronto soccorso, gli operatori del San Giovanni Bosco hanno lottato e vinto contro l’ictus, che in giovane età è spesso letale. Erano le 12,50 quando il ragazzo è arrivato in ospedale, cosciente e  vigile, con gli occhi e lo sguardo deviati verso destra. Immediatamente sottoposto a TAC cranio e l’esame non evidenzia alcuna lesione cerebrale, ma l'arteria cerebrale media destra all'origine era nettamente iperdensa, segno inequivocabile di occlusione recente del vaso. Ottenute le scansioni basali dell'encefalo, mentre lo studio radiologico veniva completato con l'angio-TAC e la TAC perfusionale, è stata avviata la trombolisi endovenosa mentre il paziente ancora si trovava sul lettino della TAC, solo 25 minuti dopo il suo arrivo in Pronto Soccorso. Dopodiché la corsa continua: ore 13,15: inizio della terapia con farmaco trombolitico e successivo completamento della TAC cranio; ore 13,40: trombectomia meccanica per la rimozione del trombo e mezz'ora dopo conclusione della procedura con recupero delle condizioni neurologiche del paziente.

ICTUS - Il  paziente è stato dimesso il 25 ottobre 2017 con ritorno in condizioni neurologiche di normalità. Il 20 novembre 2017 verrà ricoverato presso la Cardiologia del San Giovanni Bosco, diretta da Patrizia Noussan, per essere sottoposto a intervento di  correzione del difetto interatriale cardiaco che ha causato l’ictus. «La trombolisi endovenosa spesso da sola non è in grado di riaprire l'arteria occlusa e per questo motivo, da qualche anno, la procedura di riperfusione cerebrale è completata con la trombectomia meccanica», spiega Giacomo Paolo Vaudano, Direttore della Neuroradiologia dell'Ospedale Giovanni Bosco, «In soli 80 minuti dall’arrivo del paziente in Pronto Soccorso, le sue condizioni neurologiche sono migliorate rapidamente e in pochi minuti ha riacquistato completamente il movimento e la forza del braccio e della gamba sinistra».