29 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Cascina Romana

«Fuga» a tre anni dal centro estivo: ex assessore nella bufera e denuncia contro Cascina Romana

I genitori hanno sporto denuncia per abbandono di minori presso la guardia di finanza di Orbassano. Il padre: «Quello che è successo a mio figlio non deve più capitare». E intanto è bufera contro l’ex assessore Lucia Gallo

RIVALTA - «Ci ho pensato per alcuni giorni, ma visto che mio figlio ha risentito di quello che è successo la mattina del 27 luglio, ho deciso di fare denuncia». A più di una settimana di distanza dalla fuga di suo figlio di appena tre anni dal centro stivo Cascina Romana di Rivalta, il papà di Lorenzo (nome di fantasia) ha deciso di procedere legalmente per far sì che sia fatta luce su quanto avvenuto e soprattutto perché non accada con altri bambini o ragazzi. «In rete è circolata la voce che fosse una bufala, addirittura per bocca di un ex assessore di Rivalta. Invece non lo è per nulla, anzi, per diversi giorni mio figlio ha dormito male e poco ed era sempre molto nervoso e arrabbiato. Come adesso che stiamo parlando di quella mattina, lo vede come si irrita perché non vuole sentire più nulla. Lorenzo si ricorda tutto ed è impressionante con quanta lucidità ogni volta ci racconta di quella mattina, quando si è allontanato dal centro estivo cercando la strada di casa perché voleva tornare da mamma e papà».

CHIAMATA PER LE COCCOLE - Non è stato facile per Paolo (anche questo nome di fantasia) e per sua moglie, quest’ultima chiamata in fretta e furia perché, così come le era stato detto, Lorenzo aveva bisogno di coccole. L’aver saputo che il loro bambino era uscito dal centro estivo da solo, senza che qualcuno se ne accorgesse, e abbia percorso oltre 500 metri, fino ad arrivare sulla strada provinciale in via Case Sparse, li tocca ancora molto, come colti da un brivido per quello che sarebbe potuto accadere se una fioraia, un automobilista e un motociclista, aiutati ancora da un pubblico ufficiale della guardia di finanza fuori servizio, non avessero già fermato quell’incubo. Intanto Lorenzo gioca con le macchinine. Tra poche settimane compirà quattro anni e quest’anno per la prima volta è andato alla scuola materna. Poi il centro estivo: «Lo abbiamo voluto iscrivere per far vivere a nostro figlio un’esperienza nuova, perché potesse socializzare con gli altri bambini e invece per poco non lo perdevamo. Dopo quella mattina non lo abbiamo più portato al centro estivo e più andavamo in giro, più abbiamo capito che in città se ne parlava». Ecco perché i genitori sono usciti allo scoperto: «La notizia è vera, eppure c’è chi ancora oggi ne parla credendo fosse solo una bufala».

IL CENTRO ESTIVO - Sono stati giorni lunghi quelli che hanno portato alla decisione di presentare denuncia presso la guardia di finanza di Orbassano. Si ipotizza il reato di abbandono di minore, ancor più grave perché a perdere di vista il bambino è stata una struttura a cui i genitori si rivolgono (pagando non poco) proprio perché qualcuno possa badare al proprio figlio mentre loro sono a lavoro. «Io faccio più o meno lo stesso lavoro che viene fatto in quel centro estivo: mi prendo cura di persone disabili e so bene quanta attenzione ci voglia e la responsabilità che c’è dietro. La cosa peggiore è quella di volersi discolpare invece di riflettere su quello che è successo», dice ancora il padre di Lorenzo. In molti nei giorni seguenti al fatto si aspettavano una smentita dal centro estivo Cascina Romana, o quantomeno una spiegazione. Invece c’è stato un silenzio rotto solo da un ex assessore di Rivalta, Lucia Gallo, oggi consigliera di minoranza, che ha più volte ripetuto che si trattava di una bufala, senza meglio specificare. Pare inoltre che non sia la prima volta per Cascina Romana. Una mamma, saputa la notizia del 27 luglio, ha fatto sapere che un anno fa anche a lei era successa una cosa simile: «Ero salita in macchina, che era parcheggiata fuori dalla Cascina, ho ricevuto una telefonata e mi sono trattenuta qualche minuto. Facendo retromarcia mi sono accorta che mia figlia era dietro e che per poco non la investivo. L’ho presa, caricata in macchina e portata a lavoro con me senza far polemiche. Ho solo fatto presente che non avrebbe più frequentato il centro estivo». La colpa ancora una volta, oltre che di chi avrebbe dovuto sorvegliare la piccola, è del portone lasciato aperto: «Il cancello era aperto», dice ancora la madre, «avevo affidato la bambina agli animatori, il cancello era aperto e la bambina è uscita. Per fortuna ero lì nel parcheggio».

L’EX ASSESSORE GRIDA ALLA BUFALA - «La politica non dovrebbe entrare in questo modo in queste questioni così delicate», dice oggi il papà di Lorenzo, dopo aver letto centinaia di commenti sulla notizia su diversi gruppi Facebook. In particolare l’attenzione di molti è stata rivolta all’ex assessore del Comune di Rivalta e oggi consigliera di minoranza appartenente a «Rivalta Sostenibile» Lucia Gallo. Lei per prima ha sostenuto (e lo ha fatto più e più volte) che la notizia fosse una bufala: «Ne va dell'immagine di un centro che è stato erroneamente coinvolto per mala-informazione», aveva anche sostenuto tra le domande di quanti chiedevano maggiori informazioni. Interpellata, la consigliera non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali al riguardo, nemmeno dopo che il padre stesso le ha confermato la notizia. «Quello che è successo a mio figlio non deve più capitare. Ho letto e mi è stato confermato da più persone presenti, da chi ha materialmente salvato mio figlio, che la responsabile del centro estivo ha affermato che il portone lo lasciano sempre aperto. Dovrebbero cambiare atteggiamento, anche perché proprio loro, in fase di iscrizione, dicono di essere grandi professionisti e di badare costantemente ai bambini. Proprio per queste peculiarità così tanto decantate da Cascina Romana mi ero convinto a scegliere con la massima fiducia e tranquillità questo centro estivo per mio figlio». Per questo motivo è stata presentata una denuncia. «Non voglio che questa vicenda sia strumentalizzata come invece è stato fatto in parte fino a ora. L’attenzione deve rimanere su un problema serio. E non voglio nemmeno che sia usata l’animatrice come capo espiatorio perché se è vero che ha perso di vista Lorenzo, è anche vero che in primis la responsabilità è del centro, il primo che deve adottare ogni misura di sicurezza per i bambini».