19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
cresce la produzione

L'Erbaluce di Caluso vale 10 milioni, quest'anno si festeggiano i 50 anni di doc

Secondo Confagricoltura l'Erbaluce di Caluso vale oggi sullo scaffale ben 10 milioni di euro. Un vero fiore all'occhiello per gli abitanti del Canavese. Questo anno il vino festeggia i 50 anni di doc

CALUSO - E’ una delle eccellenze del Canavese, riconosciuto e amato in tutto il mondo. E’ l’Erbaluce di Caluso il vino DOCG che ogni anno anno (da ormai 80 anni), durante il periodo della vendemmia in settembre, richiama nella cittadina migliaia di appassionati per celebrare questo inconfondibile nettare degli dei.

Un mercato da 10 milioni di euro
Un vero e proprio fiore all’occhiello che oggi vale ben 10 milioni di euro, secondo quando emerso dalle analisi di Confagricoltura. L’ultima annata del 2016 è stata, infatti, una delle migliori, sia per qualità che per quantità. Sono stati prodotti ben 9.500 ettolitri, per un milione e 265mila bottiglie. E’ in crescita anche la superficie dei vigneti per la coltivazione dell’Erbaluce che si attesta a 196 ettari, contro i 158 del 2010. Del resto stiamo parlando di uno dei settori trainanti per il Canavese, che vede coinvolti diversi produttori locali in diversi comuni, tra cui Caluso, Cuceglio, San Giorgio e Agliè. Questo anno l’Erbaluce festeggia mezzo secolo di doc e il Consorzio Caluso Carema Canavese ha intenzione di festeggiare l’anniversario come si deve, proponendo per il pubblico una serie di eventi mirati a far conoscere i vini e il territorio di produzione.

Un po’ di storia
Le prime notizie del vitigno Erbaluce risalgono al 1606, quando viene menzionato in un suo libro da Giovan Battista Croce, gioielliere presso il duca Carlo Emanuele I. Il nome del vitigno deriva dal colore che assumono gli acini in autunno: i riflessi rosati e caldi si fanno più intensi, ambrati, nelle parti esposte al sole. Questa Doc viene prodotta in diverse tipologie: oltre a vino fermo esistono le versioni Spumante e Passito. E l’Erbaluce è - di fatto - uno dei pochi vitigni che permette la produzione di tre tipologie di vino differenti. L’origine di Caluso, invece, risale al tempo dei Salassi, in epoca pre-romana. Il nome deriva dal latino "oppidum clausum", che significa "città forte-chiusa": i romani scelsero questo nome in riferimento alle mura fortificate che circondavano l’area, di grande importanza strategica a quel tempo. Per ciò che riguarda gli abbinamenti, è consigliato il consumo dell'Erbaluce sia come aperitivo oppure durante il pasto abbinato ad antipasti, primi piatti (risotto all'Erbaluce) o piatti a base di pesce (frittura di Coregone, pesce di lago oggi oggetto di ripopolamento nel Lago di Viverone).