2 maggio 2024
Aggiornato 13:00
Scuola

Criticità nelle mense torinesi, i genitori lamentano: «C'è troppa carne nei menù dei piccoli»

Troppe proteine di origine animale, legumi trattati a mo' di contorni, pesce quasi del tutto assente ecc... Ecco cosa è emerso dal confronto tra i rappresentanti delle Commissioni Mense delle scuole di Torino e l'assessore all'Istruzione Federica Patti

TORINO - Tralasciando per un momento la grandissima disparità di qualità che c'è tra le scuole che usufruiscono della mensa fresca e quelle che invece sono costrette a servirsi del pasto veicolato, i genitori delle Commissioni Mensa di Torino hanno esposto all'assessorato i loro dubbi e perplessità sul menù che viene proposto ogni giorno ai piccoli. Il tema ricorrente delle lamentele è senza dubbio la cattiva gestione degli accostamenti tra gli alimenti: troppe proteine animali, legumi trattati a mo' di contorni ecc... L'assessore all'Istruzione Federica Patti ha avuto modo di raccogliere tutti i dubbi e le lamentele dei genitori oggi, mercoledì 26 aprile, durante il primo di quattro incontri con i rappresentanti delle Commissioni Mensa delle scuole materne, primarie e secondarie della città di Torino.

Troppe proteine animali nei menù
Il cuore pulsante del dibattito è senza dubbio il cattivo accostamento degli alimenti che, seppure di buona qualità per la materna (dove è in vigore la mensa fresca), non soddisfa i palati dei più piccoli, nè i criteri nutrizionali ritenuti fondamentali dai genitori. E' stata portata all'attenzione dell'assessore innanzitutto una scarsissima varietà di frutta nei menù (vengono proposte ancora arance in aprile e mele durante tutto l'arco dell'anno); il trattamento di legumi, quali piselli e fagioli, accostati alla carne come fossero contorni; la presenza di troppi insaccati e l'assenteismo sistematico del pesce azzurro. I genitori inoltre auspicano per il futuro un ritorno nelle mense della dieta mediterranea in purezza e una presenza maggiore sulla tavola dei loro figli di cereali integrali. Un nervo scoperto sono poi i menù "speciali" ovvero quelli di matrice vegetariana o vegana. Per gli studenti che usufruiscono dell'alternativa senza carne o pesce l'offerta appare infatti piuttosto ripetitiva e monotona. 

Mensa fresca e non
Il presupposto di mettere da parte la differenza tra mensa fresca e mensa veicolata è tuttavia di per sé stesso fallace. Una differenza tra i pasti della materna e i pasti serviti nelle primarie e secondarie infatti c'è e non passa inosservata. Sono proprio i genitori a portare alla luce questa disparità accecante: se i rappresentanti della materna si dicono nel complesso soddisfatti della qualità del servizio mensa, anche se con alcuni aggiustamenti, diametralmente opposto è il discorso che viene fatto dai rappresentanti delle scuole dove il pranzo arriva da fuori. Si parla in questo caso di pizza fredda e troppo salata, di polpette di pesce insipide e persino di quantità di cibo non sufficiente per tutti, al punto da lasciare le classi che mangiano dopo senza la loro dovuta porzione di secondo. L'assessore Patti, che ha potuto constatare ancora una volta la grande disparità che vige tra i due servizi, ha ricordato la presenza di un progetto pilota per reintrodurre la mensa fresca nel maggior numero di istituti possibile.

Feedback mancati
I lavori della Commissione si sono inoltre rivolti nella direzione di migliorare il dialogo tra Comune e rappresentanti delle mense. E' emersa in questo senso un falla nel sistema di gestione dei questionari che i Commissari Mensa compilano nelle scuole: i moduli cartacei, che in passato venivano addirittura persi, anche qualora riescano ad arrivare nelle mani degli addetti ai lavori, non ricevono alcuna risposta. I genitori dunque chiedono il passaggio, nell'era del digitale, a un modulo elettronico che possa rendere le operazioni di comunicazione più snelle e agevoli nell'ottica di raggiungere l'obiettivo comune di migliorare il servizio mensa offerto ai più piccoli.