29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Guardia di finanza

Due carrozzerie e tre milioni di euro non dichiarati, coniugi «disoccupati» nei guai

La guardia di finanza ha scoperto una coppia di Beinasco, comune della prima cintura di Torino, che gestiva due carrozzerie senza presentare la dichiarazione dei redditi. I due ora rischiano anche quattro anni di carcere

TORINO - Due coniugi di Beinasco sono finiti nei guai dopo un’indagine della guardia di finanza. La coppia, è stato scoperto, gestiva da tempo due carrozzerie senza aver mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi. Ma non solo: la donna ha anche percepito indebitamente migliaia di euro di indennità di disoccupazione, contributo che spetta ai lavoratori dipendenti che si trovano in difficoltà economica perché hanno perduto involontariamente l'occupazione.

Attività molto redditizia
Le due carrozzerie si sono dimostrate molto redditizie per i coniugi. Secondo la guardia di finanza la coppia avrebbe omesso la dichiarazione di oltre 3 milioni di euro di ricavi con un’evasione di 360mila euro d’Iva. A ulteriore dimostrazione ci sono i movimenti bancari che hanno evidenziato versamenti in contanti per oltre 125mila euro. «Movimentazioni finanziarie queste», specificano i finanzieri, «sicuramente irregolari in quanto superiori alle soglie consentite dalla norma che regola la tracciabilità dei pagamenti in contanti».

Smaltimento rifiuti irregolare
Tra le accuse mosse nei confronti della coppia non c’è solo quella dell’evasione fiscale. I due «imprenditori» si liberavano dei rifiuti, a volte tossici come batterie, vernici per carrozzerie, olii esausti per motori, smaltendoli in modo irregolare. Non è stata infatti trovata la documentazione obbligatoria per la gestione dei rifiuti derivanti dall’attività svolta.

Multe e rischio carcere
Oltre a dover pagare le imposte evase, con l’aggiunta di interessi e sanzioni, i coniugi dovranno pagare una multa di 40mila euro per le violazioni alla normativa antiriciclaggio e a quella sulla tutela dell’ambiente. Inoltre rischiano fino a quattro anni di carcere per ciò che hanno fatto.