30 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Cronaca

Dichiara di non avere reddito per non pagare le tasse, scoperta la frode della neodottoressa della Crocetta

La Guardia di Finanza di Torino porta alla luce la truffa di una giovane studentessa di medicina ai danni dell'Università. La famiglia del neo medico è attualmente sotto accertamenti fiscali

TORINO - Neolaureata in medicina all'Università di Torino, la studentessa ha trovato un escamotage per evitare di pagare le tasse all'Università. Laureata con ottimi voti alla Facoltà di Medicina di Torino, a nulla le sono valsi i buoni risultati accademici quando la Guardia di Finanza ha scoperto che, per risparmiare i 2.000 euro di tasse universitarie, la venticinquenne ha dichiarato falsamente di non possedere alcun reddito. A seguito di indagini approfondite infatti, gli agenti hanno fatto emergere un quadro economico, personale e familiare, ben più roseo. 
 
La famiglia del neomedico 
Dagli accertamenti fiscali è risultato che la dottoressa possedesse un appartamento di proprietà nel quartiere Crocetta, zona tradizionalmente abitata dalla "Torino bene». A questo si aggiunge che la giovane appare ancora fiscalmente a carico dei genitori che, come spesso accade in casi di questo genere, sono più che benestanti. Il padre della ragazza, hanno fatto sapere dalla Guardia di Finanza, è amministratore delegato di 4 società, mentre la madre è manager in una azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. Il reddito annuo dichiarato dai coniugi pare si aggiri intorno ai 100.000 euro. I due figurano inoltre come intestatari di ben dieci conti correnti, alcuni anche in valuta estera, e di un considerevole portafoglio di azioni. La disponibilità finanziaria complessiva della famiglia ammonterebbe dunque a oltre due milioni di euro. Si veda poi il patrimonio immobiliare, composto di sei appartamenti in città e uno splendido casolare di campagna di 270 metri quadrati. 

Accertamenti fiscali sulla famiglia della dottoressa
Al giovane medico che ha provato a ottenere un beneficio economico riservato a coloro che realmente non possono permettersi di pagare gli studi, è stata infine assegnata una salatissima multa, già contestata. «Questi comportamenti fraudolenti», ricorda la Guardia di Finanza, «non solo danneggiano l’Ente che eroga il contributo, ma anche tutti i cittadini che vedono aumentare i costi dei servizi pubblici». Sui genitori della ragazza sono attualmente in corso ulteriori accertamenti fiscali.