Condannato ultrà bianconero, 2 anni e otto mesi più 5 mila euro di multa
La corte si è pronunciata nei confronti di Giorgio Saurgnani, l'ultrà bianconero che ferì 11 tifosi del Toro durante il derby della Mole dello scorso Aprile.
TORINO - Era il 26 Aprile 2016 quando, durante il derby Mole, il tifoso juventino Giorgio Saurgnani scagliò una bomba carta contro i tifosi avversari, all'interno dello stadio Olimpico torinese. In seguito al lancio rimasero feriti 11 tifosi granata. Dieci mesi dopo arriva il verdetto del tribunale che condanna Saurgnani.
La condanna
Due anni e otto mesi la pena assegnata al "bombarolo bianco nero", a cui si aggiunge una multa pari a 5 mila euro da pagare a Juventus, Torino e Federazione Calcio a mo' di risarcimento per i danni di immagine subiti in seguito a tale comportamento. Ma non è tutto, Saurgnani non potrà presentarsi in stadi nazionali o esteri per tre anni e, qualora decidesse di partecipare a un incontro della sua amata Juventus dovrà presentarsi in un ufficio delle forze dell'ordine. Un amore non ricambiato pare quello per la Vecchia Signora. Ma la pena inflitta risulta notevolmente ridimensionata rispetto a quanto richiesto dal pm Andrea Padalino a fine novembre. Nella sua arringa infatti l'avvocato propose ai giudici una pena esemplare per Saurgnani: 7 anni e mezzo di carcere e 20 mila euro di multa per le società calcistiche. Nonostante la veemente arringa del Padalino, in cui viene rievocato il caso del "killer per bene " che nel 1995 a Genova uccise un venticinquenne con una coltellata, la corte ha assolto lo juventino dall'accusa di aver introdotto un ordigno all'interno dello stadio. Si tratterebbe infatti sì di un oggetto pericolo ma non di una vera e propria bomba carta.
Il tifoso del toro
Settemila euro di risarcimento per Peter Wolf, unico tifoso del Toro costituitosi parte civile durante il processo. Wolf, in seguito allo scoppio della bomba carta aveva subito lesioni al labbro e alla gamba. Assistito dall'avvocato Paolo Romagnoli, ha dichiarato che a causa dell'incidente fu costretto a recarsi all'Ospedale Molinette di Torino dove i medici avevano provveduto a estrarre dal polpaccio una scheggia di due centimetri
Il messaggio vocale
A inchiodare Saurgnani diversi fattori contingenti: le telecamere di videosorveglianza dello stadio Olimpico, le riprese cellulare di altri tifosi, alcune informazioni confidenziali e infine un messaggio vocale mandato agli amici su Whatsupp. Il gruppo di amici bianconeri era solito comunicare attraverso un gruppo titolato "Cani sciolti" e proprio su questo gruppo Saurgnani si accolla gran parte della responsabilità dell'accaduto: "Il mio consiglio è stato: mi raccomando, la prima non deve essere una torcia che crea scompiglio ma una bomba carta perché c’era il rischio che la prima fosse una torcia... e allora lì si vanificava tutto. Credo sia stata la frase che ha cambiato tutto".