28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Amianto a Palazzo Nuovo

Punto interrogativo sulla riapertura di Palazzo Nuovo, si rischia di arrivare nel 2019

I lavori da cronoprogramma dovrebbero terminare nella primavera del 2018 ma alcune voci avrebbero parlato di un ritardo di alcuni mesi. Ad oggi sono utilizzabili solo il piano terra, il primo piano e alcune stanze del secondo

TORINO - Resta un giallo la riapertura completa di Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà umanistiche dell’Università di Torino. I problemi venuti a galla nell’aprile del 2015 non sono ancora stati risolti e anzi i tempi potrebbero ulteriormente dilatarsi così da arrivare solo nel 2019 alla bonifica completa. Una notizia che emerge dal senato accademico e che era trapelata già nelle scorse settimane, ma che chi si sta occupando dei lavori ha provato a smentire in tempo confermando la primavera del 2018 come da cronoprogramma. I dubbi comunque per il momento restano.

 

Tre piani e alcune aule completamente inagibili
Oggi chi entra a Palazzo Nuovo può accedere solamente al piano terra e al primo piano, più qualche stanza del secondo. Nei piani superiori, fino al sesto, ci sono ancora i lavori in corso e le riaperture saranno fatte nei prossimi mesi fino alla conclusione totale dell’intervento. A inizio 2017 sarà inoltre approvato il bando da un milione di euro per l’ultimo lotto di bonifiche, quelle che, in autunno, erano slittate a causa di irregolarità nell’appalto.

Cinque milioni per la bonifica dall’amianto
Oltre al tempo e ai disagi patiti da studenti, professori e addetti ai lavori, la bonifica di Palazzo Nuovo costerà in totale oltre 5 milioni di euro. Già solo per le aule del primo piano e il pavimento della struttura sarebbero stati spesi 1,6 milioni di euro, a cui si aggiungono quelli spesi nei mesi successivi e nei prossimi due anni.