2 maggio 2024
Aggiornato 01:00
Millefoglio nel Po

Seconda eradicazione manuale nel fiume Po, l’intervento nel mese di ottobre

Il Comune di Torino sa che non potrà essere un intervento risolutivo, ma è necessario procedere ugualmente con una certa velocità. Non si sa ancora la data precisa

TORINO - Gli esperti lo hanno detto e ribadito più volte. Il millefoglio non è semplice da debellare e non esiste un intervento - a oggi - che possa definirsi risolutivo al cento per cento, a prescindere da quanto si possa spendere economicamente parlando. Ed è così che il Comune aveva già anticipato una seconda eradicazione manuale che avverrà nel mese di ottobre, più o meno con le stesse modalità dell’intervento dello scorso 11 agosto. Il giorno esatto non è stato ancora deciso, ma quel che è certo è il coinvolgimento di tutti gli enti che ormai da molte settimane si stanno occupando di quella che all’inizio sembrava una comune alga e poi si è rivelata essere il «Myriophyllum acquaticum», una pianta tropicale molto più invasiva e difficile da sconfiggere, se non altro perché si riproduce molto velocemente e non muore a basse temperature.

Questa volta ci saranno anche i sommozzatori
Nell’intervento di ottobre saranno presenti Arpa, Ipla, Enea, Università di Torino, Regione, Ispra e i volontari, ma a fianco a loro ci saranno anche i sommozzatori, assenti l’11 agosto, ma richiesti questa volta per poter essere certi di sradicare la pianta e non solo rompere il fusto e quindi semplificargli la riproduzione. Inoltre si vocifera anche che il Comune di Torino abbia chiesto ai soggetti di lavorare senza compenso: un problema che non riguarderebbe coloro che sono stipendiati per farlo ma che, come ad esempio con l’Ipla che vive grazie agli interventi retribuiti, potrebbe risultare un ostacolo non aggirabile. Nelle prossime settimane se ne saprà di più.