Il Palazzo del Lavoro non sarà una galleria commerciale, l’assessore stoppa il progetto
Il centro commerciale tanto voluto dalla Giunta Fassino è stato giudicato inadeguato dal nuovo assessore Guido Montanari che ha incontrato il Comitato ItaliaSessantuno. Ora si aspetterà la decisione del Tar per studiare un nuovo progetto
TORINO - Entro la primavera del 2018 il Palazzo del Lavoro sarebbe dovuto diventare una galleria commerciale con un’area limitrofa completamente risistemata. Era quanto il Consiglio comunale aveva deciso solo lo scorso gennaio, con l’approvazione di un progetto che avrebbe, parole dell’allora assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo, «finalmente avviato un grande progetto di riqualificazione» che avrebbe cambiato il volto della porta Sud di Torino. Ma da quel gennaio e dai tanti sopralluoghi, progetti e parole fatti nei mesi precedenti sembra passata una vita. E in effetti il cambio di amministrazione ha segnato un po’ una nuova vita della città. E ora di quel centro commerciale dentro il palazzo realizzato dall’architetto Nervi, di quel parcheggio sotterraneo da 1.500 posti, del sottopasso pensato per risolvere il traffico della rotonda Maroncelli e della risistemazione delle aree verdi intorno al palazzo sembra non esserci più spazio. O meglio: dovrà essere tutto rivisto.
«Centro commerciale? Scelta inadeguata»
Dall’assessore Stefano Lo Russo della Giunta Fassino siamo passati all’assessore Guido Montanari della Giunta Appendino. Il professore nominato dalla sindaca del Movimento 5 Stelle ha incontrato il Comitato ItaliaSessantuno per parlare della riqualificazione del Palazzo del Lavoro e dell’impatto che questo avrà sull’interno quartiere. L’assessore ha sottolineato come sia necessario mettere mano su quella che oggi è una struttura abbandonata, ma ha escluso che possa diventare un centro commerciale perché sarebbe una scelta inadeguata. Il progetto, per Montanari, va rivisto per intero, ma sarà fatto una volta che il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato proprio dal Comitato ItaliaSessantuno lo scorso aprile perché il progetto presentava «pesanti e diffuse ricadute negative sul territorio circostante e che tali criticità siano state trattate in modo approssimativo se non addirittura omesse in sede di Valutazione Ambientale».
L’importanza della zona
L’assessore Montanari non ha negato che l’intera area abbia bisogno di un restyling. Anzi, l’incontro è stato organizzato anche per raccogliere istanze, idee e proposte costruttive per migliorare quello che a oggi è un contesto urbano prettamente residenziale che fa da «porta di accesso» alla città. Un contesto «di notevole valore ambientale e di prestigio per la presenza del Campus ILO, ma che necessita di una ricucitura dei giardini circostanti con il parco fluviale del Valentino e di soluzioni adeguate in fatto di parcheggi e di sistemazione complessiva».