3 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Dal 2 febbraio

Al MAO si cambia: arriva il Giappone dei mantelli rituali buddhisti

Il MAO continua ad omaggiare la stagione invernale con la nuova rotazione di opere nella Galleria Giapponese, esponendo in modo nuovo i kesa, mantelli rituali buddhisti, il più antico dei quali è datato 1799

TORINO - Il MAO Museo d’Arte Orientale continua ad omaggiare la stagione invernale con la nuova rotazione di opere nella Galleria Giapponese. A partire da domani 2 febbraio, verrà riproposto ai visitatori, dopo qualche anno nei depositi al riparo dalla luce e da altri potenziali fattori di degrado, un grande paravento a sei ante che raffigura un paesaggio invernale presso un corso d'acqua con uccelli, fiori e tanta neve. L’opera, dipinta magistralmente a inchiostro e colori decisi su uno sfondo di carta dorata, è databile al XVIII secolo ed è firmata Mitsunobu.

La piccola ma preziosa collezione di kesa al MAO
La rotazione coinvolge anche i kesa - mantelli rituali buddhisti – attualmente esposti. Il MAO dispone infatti di una piccola ma preziosa collezione di questi manufatti, generosamente donati dal Dott. Claudio Perino nel 2006 e nel 2010. I tessuti, anche se in misura minore dei dipinti su carta o su seta, richiedono di essere messi periodicamente a riposo perché le fibre si distendano dopo l’inevitabile stress dell’esposizione museale.

La dedica sulla fodera
Dal 2 febbraio si potranno dunque ammirare di nuovo tre splendidi kesa, uno dei quali (a fondo verde) era stato esposto per l’inaugurazione del MAO a fine 2008 e non più riproposto al nostro pubblico perché in prestito, nel 2012, a Palazzo Pitti di Firenze per la mostra internazionale «Di linea e di colore. Il Giappone, le sue arti e l’incontro con l’Occidente». Il kesa più antico, a motivi geometrici, è databile con precisione all’anno 1799 grazie alla dedica scritta sulla fodera; nell’ultimo kesa, i disegni floreali e augurali operati in «argento a strisce» e sete multicolori si stagliano su uno sgargiante fondo color rosso corallo.