31 luglio 2025
Aggiornato 06:00
Calcio

Adani: “La conferma di Brocchi non può dipendere dalla vittoria in Coppa Italia”

L’ex calciatore analizza la precaria situazione della panchina del Milan, con il tecnico attuale appeso alla finale contro la Juventus

MILANO - La striminzita e fortunosa vittoria di Bologna non rende di certo soddisfatti i tifosi del Milan, costretti a rincorrere ancora il Sassuolo che, a novanta minuti dalla fine del campionato, occupa saldamente il sesto posto della classifica, l’ultimo valevole per acciuffare almeno i preliminari di Coppa Uefa. A meno che la formazione rossonera non riesca nell’impresa di vincere la Coppa Italia nella finale del prossimo 21 maggio allo stadio Olimpico di Roma contro la Juventus pentacampione d’Italia. Una partita, quella di Roma, che pare essere il crocevia della stagione milanista, in particolar modo per il tecnico Cristian Brocchi, obbligato a conquistare la coppa nazionale per essere (forse) automaticamente confermato in panchina anche l’anno prossimo. Daniele Adani, ex difensore di Fiorentina e Brescia, oggi apprezzato opinionista tv per Sky Sport, ha parlato del possibile addio di Brocchi in caso di sconfitta contro la Juventus: «Apprezzo Brocchi e le sue idee - afferma l’ex calciatore - ma il Milan deve essere chiaro con lui e soprattutto deve capire cosa vuole fare l’anno prossimo. Se hai fiducia in un tecnico devi puntare su di lui, far preparare a lui il ritiro estivo, acquistargli i calciatori di cui necessita per il suo modulo. Oppure gli dici chiaramente che non sarà riconfermato e a giugno vai su un altro allenatore. E’ assurdo che la discriminante per la conferma di Brocchi sia la finale di Coppa Italia, il Milan deve già sapere ora cosa vuole fare e chi vuole mettere in panchina il prossimo anno, a prescindere dalla finale». Per fare questo servirebbe programmazione, invece il Milan degli ultimi quattro anni naviga a vista, prende le decisioni (quasi tutte sbagliate) sugli umori di Silvio Berlusconi, senza un progetto, senza un obiettivo reale. La vittoria in Coppa Italia (peraltro praticamente impossibile) non servirà a nulla se da giugno non si ripartirà con una società con idee vere e volontà di far ripartire una squadra accartocciata su sé stessa e su un blasone che si sbiadisce ogni giorno di più.