28 maggio 2023
Aggiornato 15:00
Lo sport in Italia

Malagò: «Non importano i numeri ma le società vere»

E' il non profit il vero motore dello sport. Lo hanno reso noto il Coni e l'Istat nel corso del convegno «Lo Sport in Italia - Numeri e contesto 2014», basato sui risultati del 9/o Censimento generale dell'Industria e dei Servizi e delle Istituzioni non profit, sull'Indagine Multiscopo sulle famiglie, condotti dall'Istat e dai dati di monitoraggio Coni sulle federazioni sportive nazionali e le dis

ROMA - E' il non profit il vero motore dello sport che conta in totale (al 2013) 4.500.327 tesserati e 1.016.598 operatori sportivi, divisi in 64.829 società affiliate alle 45 federazioni nazionali, alle 19 discipline associate e ai 15 enti di promozione sportiva riconosciuti. Le istituzioni non profit sportive, pari al 30,8% delle istituzioni non profit censite, sono 92.838. Nel settore è attivo un milione di volontari, 13mila lavoratori dipendenti e 75mila lavoratori esterni, per lo più giovani: il 23,7% è under 30. Nel corso del 2011 le istituzioni sportive hanno registrato un flusso di entrate economiche di oltre 4,8 miliardi di euro di entrate (il 7,6% del totale relativo al non profit) e di uscite di oltre 4,7 miliardi di euro (8,2%).

Lo hanno reso noto il Coni e l'Istat nel corso del convegno, svoltosi al Foro Italico, «Lo Sport in Italia - Numeri e contesto 2014», basato sui risultati del 9/o Censimento generale dell'Industria e dei Servizi e delle Istituzioni non profit, sull'Indagine Multiscopo sulle famiglie, condotti dall'Istat e dai dati di monitoraggio Coni sulle federazioni sportive nazionali e le discipline associate.

«Lo sport è fatto di numeri - ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò presentando il convegno - dobbiamo parlare di chi siamo, di cosa facciamo, anche in Molise e in Val d'Aosta, o nella sportivamente non fortunata regione Calabria».
«I numeri sono in involuzione, questa è la verità. E' capitato che il Credito sportivo abbia finanziato una piscina che si trovava di fronte a un'altra, e questo in una zona dove non ce n'erano assolutamente altre. Risultato: la nuova piscina ha poi chiuso, e questo è derivato da un business plan che non teneva conto dell'esistenza della concorrenza, e questo è accaduto, in buona fede, per carenza di dati».

«A me non importa se le società sportive sono 90.000, 80.000 o quante possono essere - ha continuato il presidente del Coni - l'importante è che siano 'vere', che non ci siano infiltrati, che non ci sentiamo dire queste cose dall'Agenzia delle entrate. Per questo occorrono dati veri, perché non ci possa venire alcuna Agenzia delle entrate a dire che questa o quella non è una reale società sportiva dilettantistica».

Per l'Istituto nazionale di statistica è intervenuto il presidente facente funzioni, Antonio Golini, che sta per essere sostituito dall'appena nominato Giorgio Alleva. Golini ha spiegato così il ruolo delle organizzazioni sportive non profit: «Lo sport dilettantistico italiano è, di fatto, di natura non profit».
«Giovani, fortemente specializzate, radicate sul territorio, di piccole dimensioni e orientate principalmente al soddisfacimento dei bisogni dei propri soci, sono alcune delle peculiarità delle istituzioni sportive, che con il loro 30 per cento costituiscono il settore più ampio del non profit italiano».