Lazio da scudetto con Mauri, crollano Roma e Fiorentina
Reja: «Non so ancora se questa squadra è da vertice». Il Genoa piega il Bari al 95', Palermo sbanca il Franchi, Napoli sale
ROMA - Basta un gol di Stefano Mauri a rilanciare la Lazio in testa alla classifica. Il centrocampista biancoceleste ha deciso il successo interno della squadra di Edy Reja sul Brescia, piegato 1-0 all'Olimpico. La Lazio, in attesa del derby d'Italia tra Inter e Juventus (ore 20.45), è al comando con 13 punti, due in più rispetto al Milan (ieri passato 1-0 a Parma) e al Napoli, riuscito a battere 2-0 la Roma. L'Inter è momentaneamente quarta a quota 10 insieme al Chievo, fermato in casa sullo 0-0 dal Cagliari. Il Palermo ha espugnato Firenze per 2-1, mentre il Genoa ha sconfitto il Bari per 2-1 a Marassi grazie ad un gol di Luca Toni al 95'. Nell'anticipo di mezzogiorno il Lecce ha piegato il Catania 1-0, mentre ieri nel primo anticipo Udinese-Cesena 1-0. Per Fiorentina e Roma la classifica si fa sempre più amara: cinque punti in sei giornate e penultimo posto insieme al Parma con un punto di margine sull'Udinese.
REJA (LAZIO) - Reja si gode il primato della sua Lazio, ottenuto grazie al successo di misura all'Olimpico contro il Brescia, rispolverando un motto che, classifica alla mano, non è più d'attualità. «Scherzi a parte, i ragazzi hanno giocato una grande gara - ammette il tecnico biancoceleste ai microfoni di Sky - e battuto un grande Brescia, che ci ha saputo mettere in difficoltà. Però abbiamo rischiato pochissimo, e poi, con questi giocatori...». Reja si riferisce innanzitutto al bellissimo gol di Mauri, nato da un super assist di Hernanes: «Durante la settimana proviamo queste penetrazioni senza palla, su cui Stefano è un maestro. Siamo soddisfatti e contenti, il risultato premia dei ragazzi che non hanno mai mollato, nemmeno durante la fase di preparazione estiva. Per loro è una gratificazione giusta». L'allenatore della Lazio fa anche pubblici elogi alla sua difesa: «I centrali stanno facendo benissimo. Dias lo conoscono tutti, di Biava si parla poco ma è sempre attento e tra i migliori. A metà campo e in attacco, poi, abbiamo tante soluzioni di qualità: basti pensare che oggi ho tolto Hernanes e Zarate per Bresciano e Rocchi». Reja, però, non se la sente di fare pronostici o proclami ai suoi tifosi: «Speriamo di continuare così, abbiamo la consapevolezza di essere una buona squadra, con uomini di qualità ed una rosa all'altezza. Non so se la squadra sia da vertice, lo vedremo a metà campionato. Di certo oggi, nell'ultimo quarto d'ora, abbiamo dimostrato di avere una grande maturità».
RANIERI (ROMA) - E' deluso dopo il ko a Napoli il tecnico della Roma Claudio Ranieri ma assicura che la sua squadra si riprenderà e le voci sulla vendita della società non influenzano i suoi uomini: «Non abbiamo ripetuto il primo tempo, nel secondo non siamo più stati in grado di fare la nostra partita. Dopo il loro gol ci siamo fermati. Non avvertiamo rumori strani, sappiamo che deve arrivare un compratore, non tiriamo in ballo altre scusanti, siamo noi che stiamo sbagliando. La famiglia Sensi ci è vicina. Sappiamo che non siamo la Roma dell'anno scorso, stiamo lavorando e ci riprenderemo. Volevamo far bene ma il Napoli è stato più bravo di noi». Prosegue l'allenatore giallorosso: «Non è una questione di tenuta. Oggi la squadra aveva fatto bene ma evidentemente ci siamo impauriti davanti a due contropiedi ficcanti del Napoli e di conseguenza ci siamo disuniti. Ci siamo allungati e contro il Napoli se ti allunghi Cavani, Lavezzi ed Hamsik ti colpiscono, sono giocatori che fanno la differenza. Il Napoli è una squadra che può lottare per vincere, per ogni cosa».
LAVEZZI (NAPOLI) - Lavezzi, ai microfoni di Sky Sport, parla della vittoria sulla Roma: «Penso che la grinta che abbiamo messo in campo sia stata la cosa che più ci ha aiutato per ritrovare la vittoria che qua da parecchio tempo mancava. Dobbiamo rimanere tranquilli. Tre giocatori aiutano, soltanto, la squadra, ma la cosa più importante è la squadra. Non si va da nessuna parte se non si gioca in undici».
PREZIOSI (GENOA) - Enrico Preziosi sfodera il sorriso delle grandi occasioni, il Genoa ha sfatato il tabù Ferraris e lo ha fatto con un uomo in meno e soprattutto con un gol di Luca Toni: «Una vittoria voluta e meritata. Adesso iniziamo a vedere il vero Genoa. Rafinha è stato strepitoso, Palacio bene come al solito. I valori alla lunga vengono fuori. Questa è una vittoria che ci voleva, servirà per sbloccarci. Toni ha segnato un gol che vale moltissimo, ci ha tolto da molte cose anche perchè alcune decisioni proprio non le ho capite. Il calcio libidine del Bari? A me proprio non piace. Ammetto ad un certo punto di essermi spaventato per alcune decisioni dell'arbitro sinceramente difficili da digerire, come l'ammonizione di Rafinha, o quella mancata di Gazzi o il fuorigioco netto non fischiato».
MIHAJLOVIC (FIORENTINA) - Sinisa Mihajlovic si rammarica per il secondo stop casalingo della stagione contro il Palermo: «La Fiorentina ha praticamente regalato un tempo agli avversari. Perchè? Me lo chiedo anch'io. Se avessimo giocato il primo tempo come il secondo avremmo vinto la partita. Avevo chiesto di giocare a ritmi alti perchè loro venivano da tante partite ravvicinate e invece eravamo lenti, impauriti. Poi abbiamo cominciato a giocare e se avessimo fatto gol su rigore sarebbe andata in maniera diversa, anche se poi alla fine abbiamo perso meritatamente. Ora bisogna analizzare bene e capire cosa è successo. Perchè Santana non ha giocato dall'inizio? Non è ancora al 100% e non ha i 90 minuti sulle gambe. Marchionni sa fare bene anche la fase difensiva e avevo in mente di metterlo dopo per creare più difficoltà a un avversario magari più stanco. Come sta Montolivo? Ha preso un'espulsione, fisicamente sta bene, anche se ha qualche fastidio alla caviglia e si è fatto trovare pronto. Condizionati da infortuni? Sì, ma io non sono abituato a trovare scuse. Dobbiamo guardare avanti e pensare positivo».