12 ottobre 2025
Aggiornato 07:30
Un turno di sciopero

L'Assocalciatori ferma la serie A

Il sindacato blocca la quinta giornata per scontro con la Lega. Beretta: l'Aic tratta con il «proiettile in canna». Petrucci: «I giocatori stiano attenti»

MILANO - L'assocalciatori ha proclamato uno sciopero per il weekend del 25 e 26 settembre in relazione allo scontro con le società sul tema del contratto collettivo. L'agitazione dei calciatori, annunciata oggi a Milano dal difensore del Milan Massimo Oddo, bloccherà la quinta giornata del campionato di Serie A. Oddo ha letto un comunicato firmato dai 20 capitano delle squadre della massima divisione e dai rappresentanti del sindacato.

PETRUCCI - «Il calcio non è più il motore dello sport italiano, è lo sport più popolare. Stiano attenti i calciatori a saltare domeniche e accendere i toni». E' il messaggio che il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha lanciato all'assocalciatori contestandone la decisione di proclamare uno sciopero in corrispondenza della quinta giornata del campionato di Serie A. «Quando si proclama uno sciopero c'è un'azione molto forte, non so se l'Aic abbia ponderato bene», ha detto Petrucci a Sky Sport.
«Fare sciopero senza essersi incontrati è un atto molto pesante», ha aggiunto, «mi auguro buon senso. Campana, Beretta e Abete ne hanno. Si riuniscano e cerchino di evitare uno sciopero che sarebbe pesante, non è con gli scioperi che si risolvono le cose».

BERETTA - La proclamazione di uno sciopero senza confronto tra le parti «è un atteggiamento molto grave». Lo sostiene il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, contestando la decisione annunciata oggi dal sindacato dei calciatori. «Proclamare uno sciopero, che è una scelta veramente estrema, senza confrontarsi nel merito, è un atteggiamento molto grave, che rischia di essere pregiudiziale», ha detto Beretta.
«L'idea di presentarsi al tavolo con una pistola carica e il proiettile in canna non è il modo migliore per creare un accordo - ha proseguito Beretta dal sito della Lega - stiamo parlando di 5-600 soggetti con retribuzioni medie di oltre un milione e mezzo di euro e si tratta di un segnale pessimo per tutte le altre categorie di questo paese che si confrontano con problemi economici molto gravi. Forse l'Assocalciatori avrebbe fatto meglio ad aspettare l'incontro di lunedì per discutere nel merito».