Panucci: smetto, non ho più stimoli
A 37 anni il difensore, ex Milan, Inter e Real Madrid, appende le scarpe al chiodo: «Ringrazio sopratutto Capello»
ROMA - Christian Panucci ha annunciato di avere appeso gli scarpini al chiodo. «Lascio il calcio con la massima serenità, perché ho dato tutto e ho corso fino all'ultimo secondo in cui sono rimasto in campo», ha detto il trentasettenne savonese a Sky.
20 ANNI AL TOP - «Per venti anni sono stato un privilegiato, mai avrei immaginato di poter avere una carriera del genere. A 19 anni ero al Milan, poi sono stato il primo italiano a giocare al Real Madrid, ho vinto la Champions, poi la Roma: porterò sempre con me dentro al cuore tante immagini bellissime. Il calcio è stato la mia vita, ma sono anche abituato ad accettare tutto con serenità e a guardare il bicchiere sempre mezzo pieno».
«RINGRAZIO CAPELLO» - Panucci, la scorsa stagione al Parma, spende belle parole per tutti: «Ringrazio tutte le società per le quali ho giocato, i presidenti e tutti i compagni che ho avuto». E gli allenatori? «Ho avuto i più grandi tecnici degli ultimi 20 anni», ha detto Panucci. «Con qualcuno sono andato d'accordo, con qualcun altro meno, ma fa parte della vita. Più di tutti devo però ringraziare Fabio Capello e il suo assistente Italo Galbiati». Ringrazia tutti, tranne Marcello Lippi, che sotto la sua gestione mai ha voluto in nazionale Panucci. «Alla fine ho giocato 57 partite in azzurro», ha replicato il difensore, ormai ex. «Lippi fa parte della vita, delle persone che incontri. Io ho sempre accettato tutto con serietà, anche se a cena con lui non andrei».