Duckadam è il nuovo presidente della Steaua Bucarest
Il portiere campione d'Europa nel 1986 è stato designato dal patron Becali
BUCAREST - All'indomani della designazione di Ilie Dumitrescu quale nuovo allenatore della Steaua Bucarest, il patron Gigi Becali ha deciso di affidare la presidenza del club a Helmut Duckadam, «l'eroe di Siviglia». L'ex portiere della Steaua è rimasto nella storia per i 4 rigori (su 4 tiri) parati al Barcellona nella finale di Coppa dei Campioni del 1986 giocata a Siviglia e vinta dai romeni (2-0 nell'epilogo dal dischetto dopo lo 0-0 di tempi regolamentari e supplementari), al loro primo successo internazionale (bissato pochi mesi dopo con l'affermazione in Supercoppa), il primo assoluto di una squadra dell'Est nella manifestazione.
Duckadam lasciò poi la scena in maniera misteriosa: si disse che il figlio del dittatore Nicolae Ceaucescu aveva ordinato di spezzare le mani al portiere, mentre la versione ufficiale trasmessa dalle biografie parla di una rara disfunzione sanguigna scoperta poche settimane dopo il trionfo europeo che lo costrinse a 3 anni di stop. Duckadam tornò a giocare per una squadra minore della seconda divisione, il Vagonul Arad. Il mistero è rimasto tale fino ad oggi, visto che la pagina romena di Wikipedia per spiegare lo stop nella carriera di Duckadam parla in maniera evasiva di un «incidente», mentre quella inglese cita la malattia sanguigna. Il sito dell'Uefa, invece, citando un'intervista dello stesso Duckadam, parla di una trombosi che colpì il portiere mentre era in vacanza sul Mar Nero: un intervento chirurgico salvò Duckadam dall'amputazione del braccio.
L'episodio più romanzato, e comunque non smentito, è però relativo alla lite con Nicu Ceaucescu, il figlio del dittatore. Si dice infatti che Duckadam avesse ricevuto in premio dal Real Madrid una Ferrari, un modo per ringraziare il portiere che con le sue parate aveva evitato che la coppa finisse agli arcirivali del Barcellona. Nicu Ceaucescu reclamò per sé il dono, Duckadam rifiutò e partì così l'ordine di spezzare mani e braccia al portiere. La versione è confermata in una intervista di un noto scrittore ungherese, Gyorgy Dragoman, che ricordò di averne tratto spunto per il suo secondo libro, «Il Re Bianco». Dragoman disse che «tutto il mondo credeva che Dickadam fosse morto, poi improvvisamente apparve in tv e disse che non era successo niente». In maniera quindi molto sospetta.