12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
Calciomercato

Così parlò Mourinho: uomini onesti, contratti onesti

A dicembre il tecnico portoghese assicurava: «Con me non si ripeteranno storie»

MILANO - Per la serie, aveva detto. Complice probabilmente il clima natalizio, Josè Mourinho lo scorso 26 dicembre considerava «molto semplice e chiaro» il contratto che lo lega all'Inter e soprattutto assicurava che con lui il club nerazzurro non avrebbe mai corso il rischio di precipitare nel deja-vu di qualche spiacevole vertenza legata a firme e denari da dare o avere.

Uomini onesti, contratti onesti - «Con il club siamo d'accordo per lavorare assieme fino al 2012. Esiste una clausola che, dietro una somma da pagare, permette ad entrambi di anticipare la fine del rapporto. E' tutto molto semplice e chiaro», diceva Mourinho in un'intervista al quotidiano portoghese Publico, «con me non si ripeterà quella storia interminabile sul contratto e sulla liquidazione come in passato con altri. Uomini onesti, contratti onesti».

Parole che stonano con la cronaca recente, quella iniziata al fischio finale della partitissima di Madrid che ha consegnato all'Inter la Champions League ed uno storico grande slam. La coppa sollevata al cielo, l'addio annunciato con le lacrime ancora calde e poi il braccio di ferro. La clausola rescissoria sul contratto del tecnico portoghese stabilisce in 16 milioni di euro il compenso che il cosiddetto Special One dovrebbe versare al club di Massimo Moratti per accasarsi al Real Madrid, che ieri ha annunciato di avere di fatto affidato la propria panchina a quello che, almeno legalmente, è ancora l'allenatore dell'Inter.