19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Sport. Calcio

Il ct egiziano convoca in nazionale solo chi osserva l'Islam

Shehata fanatico e intrasigente: «La tecnica viene dopo»

IL CAIRO - Il ct della nazionale di calcio dell'Egitto ha deciso che d'ora in avanti convocherà in squadra solo quei giocatori che non solo rispondano ai suoi criteri di abilità tecniche, ma che siano anche musulmani osservanti. Qualità che gli aspiranti nazionali dovranno avere in pari misura. I commenti del ct Hassan Shehata sono stati pubblicati oggi dai giornali egiziani e mostrano quanto sia in aumento i legame tra sport e religione in una nazione islamica di circa 80 milioni di abitanti. Da anni gli atleti egiziani dimostrano in pubblico e davanti ai media la loro religiosità, Ora però il ct Shehata ha detto che le sole abilità tecniche non garantiranno il posto a nessuno.

«Non convocherò giocatori che non sono osservanti, anche se più bravi degli altri», ha detto il ct egiziano. «Mi sforzerò di assicurarmi che chi indosserà la maglia della nazionale egiziana abbia un buon rapporto con Dio». L'Egitto è attualmente impegnato in Angola nella Coppa d'Africa, vinta in casa due anni fa.

Le sue preghiere e quelle dei tifosi non hanno però aiutato l'Egitto a qualificarsi per i Mondiali del prossimo giugno in Sudafrica: l'Egitto è stato infatti sconfitto dall'Algeria in un drammatico spareggio. L'ultima volta dell'Egitto alla Coppa del mondo fu nel 1990, in Italia.

A fare le spese di questo anomalo criterio già in passato è stato Mido, l'ex attaccante della Roma, attualmente girato in prestito dal club inglese Middlesborough allo Zamalek del Cairo, prima convocato e poi escluso da Shehata proprio per la sua scarsa devozione. Dopo quattro giorni di ritiro a dicembre, Mido fu rispedito a casa. Che Shehata sia un fanatico non è mai stato per altro un mistero, visto che quando le tv lo inquadrano nel corso dei match (grandi esempi anche alla Confederations Cup della scorsa estate in Sudafrica) è costantemente impegnato a mormorare preghiere. E non sono rari nemmeno da parte sua gli inviti rivolti ai tifosi a pregare per la sua squadra.

Dai giornali di oggi si legge di come Shehata si vanti di avere trasformato in buon praticante anche Mohammed Zidan, attaccante del Borussia Dortmund. «L'ho convinto che pregare è necessario e importante, da allora lo fa», ha raccontato il ct.