20 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Calcio. Juventus

Ferrara: io come Rocky

L'allenatore bianconero: «Prendo botte ma non mi fanno male. Le visite dei dirigenti fanno sempre piacere»

TORINO - Ciro Ferrara si affida al cinema per spiegare il suo momento alla guida della Juventus e dice di sentirsi «come Rocky, che prendeva cazzotti, era pieno di sangue ma all'avversario diceva di non sentire male». L'allenatore bianconero, alla vigilia del match degli ottavi di finale di Tim Cup contro il Napoli all'Olimpico di Torino, ha affrontato ovviamente oggi in conferenza stampa i temi legati al suo possibile esonero, che oggi su tutti i giornali viene dato come molto possibile. «Ma anche in caso di esonero, non la prenderei come una sconfitta, questa è solo una tappa di un percorso personale di crescita, ma io adesso sono ancora più concentrato e più determinato nonostante le botte, e come diceva Rocky, mia mamma me le dava più forte», ha detto Ferrara.

A dispetto dell'ottimismo del suo tecnico, la Juve deve però fare i conti, dopo il durissimo 3-0 subito domenica sera contro il Milan a Torino nel posticipo della diciannovesima e ultima giornata del girone d'andata di Serie A, con quattro sconfitte messe assieme nelle ultime sei partite di campionato (con l'aggancio subito al terzo posto da parte proprio del Napoli e con Milan e Inter scappate rispettivamente a +4 e +12), alle quali si aggiunge l'altro fragoroso 1-4 subito contro il Bayern Monaco e costato l'eliminazione dalla Champions League.

«Il destino di un allenatore è legato ai risultati, quindi la società decide se intervenire per interrompere il trend negativo», ha detto Ferrara. Che oggi con la squadra ha ricevuto a Vinovo, prima dell'allenamento, la visita del presidente Jean-Claude Blanc, del vicedirettore Roberto Bettega e del direttore sportivo Alessio Secco. «Non è la prima volta, è la dimostrazione che c'é l'intenzione di capire cosa accade e allo stesso tempo la volontà di stare vicini alla squadra e all'allenatore. Non è una cosa che fa male anche se capita spesso, mi fa piacere, piuttosto - ha detto Ferrara - fanno male i risultati». Che sono legati ad un comportamento della squadra in campo non sempre irreprensibile. «Non si tratta, come nel caso dei gol presi contro il Milan su palle inattive, di errori solo dei difensori, si tratta di evidenti disattenzioni che ci sono costate care», ha detto l'allenatore della Juve. «Bisogna stare più attenti e concentrati, è solo questo. Evidentemente devo insistere di più su questo aspetto e lo farò, se non è stato fatto abbastanza. Io richiedo sempre la massima applicazione, in partita e in allenamento, cercherò di essere ancora più intransigente».

E «la partita col Milan non cambia le cose», secondo Ferrara, perché «di cambio allenatore se ne parla da tempo», quindi non cambierà nemmeno dopo la partita contro il Napoli: «Ma io non mi fermo a pensare che magari proprio la partita contro la squadra nella quale ho giocato per tanti anni potrebbe costarmi la panchina, piuttosto sono intenzionato a cercare soluzioni per battere il Napoli». Che arriva a Torino in grandissima forma. «Ma magari proprio nell'emergenza può arrivare una reazione», ha chiuso Ferrara.