Finale amara per i Galaxy, Beckham promette: tornerò
Real Salt Lake campione MLS, «Spice Boy» prepara futuro da patron
SEATTLE - David Beckham ed i Los Angeles Galaxy sono stati sconfitti nella finale della Mls Cup, vinta a sorpresa ai calci di rigore per 5-4 dagli outsider del Real Salt Lake. Il centrocampista inglese, che a gennaio tornerà in prestito al Milan, ha stretto i denti per 120 minuti promettendo a fine gara di voler rispettare il contratto con la franchigia californiana.
«Sicuramente tornerò per la mia quarta stagione ai Galaxy, ho detto che tornerò e così sarà», ha spiegato lo Spice Boy, sceso in campo con tre infiltrazioni al piede destro infortunato ma comunque in grado di mettere a segno il suo penalty nella sfortunata serie dagli 11 metri. «L'effetto degli antidolorifici è scomparso dopo circa 50 minuti», ha detto il centrocampista, che da gennaio cercherà di mettersi in evidenza in Serie A per assicurarsi un posto nella rosa inglese per i Mondiali della prossima estate.
Beckham ha inoltre spiegato di essere tentato dalla possibilità di esercitare l'opzione per l'acquisto di un club della Major League Soccer statunitense, anche se l'ipotesi non potrà verificarsi prima del 2012. Don Garber, commissioner della lega, ha chiarito nell'intervallo della finale che gli accordi stipulati con Beckham consentono allo Spice Boy di diventare proprietario di una società nuova di zecca (sarebbe la 20.ma nell'organico della Mls, espansione programmata al più presto per il 2010), anche se prima di intraprendere la carriera di 'patron' l'asso britannico dovrà ritirarsi dall'attività agonistica. Bocche cucite, al momento, sulle città candidate al titolo di 'Beckham Town'.
La prima fase dell'effetto-Beckham, comunque, sembra essersi consumata con successo. La star inglese è riuscita a ritagliare al 'soccer' un posto dignitoso sull'affollatissima mappa dello sport statunitense, dominato dalle quattro grandi leghe professionistiche (football, basket, baseball e hockey) e dalla passione smisurata per gli sport universitari, che da sempre registrano affluenze e incassi inimmaginabili anche per il calcio di Serie A. «Ci ha dato l'impulso di cui avevamo bisogno e soprattutto nel momento di massima necessità», ha spiegato Garber, «perché mai come ora la gente sa che esistiamo. L'anno scorso ho visitato delle regioni remote nel sudovest della Cina e addirittura la mia guida sapeva che David è un giocatore della Major League».