28 aprile 2024
Aggiornato 23:00
L'allenatore interista torna sulla querelle con il ct della nazionale

Mourinho: «Lippi? Un'affermazione esplicita non pronostico»

«Ho espresso un'opinione, subito ho sentito il rumore dei nemici»

MILANO - «Dire che una squadra è favorita è una cosa, fare un'affermazione esplicita è un'altra». Mourinho torna sulla querelle a distanza con il ct della nazionale Marcello Lippi che aveva pronosticato la vittoria della Juventus in campionato.

«Io non sono un ct in Portogallo. Sono un allenatore con credibilità e prestigio nel mio paese, ma non ho responsabilità istituzionale. Se mi chiedono un pronostico nel mio paese, lo do», ha spiegato. «Io ho espresso un'opinione libera e subito ho sentito il rumore dei nemici. Questo mi piace: ho parlato e sono tutti qui. Mi piace stare qui, altrimenti non avrei firmato un contratto fino al 2012», dice ricordando il recente prolungamento dell'accordo.

Comunque se Lippi dice che è finita, la questione è finita anche per me. Su questo siamo d'accordo», ha concluso il portoghese. «Un pronostico sul prossimo Mondiale? E' difficile, ci sono 5 o 6 squadre candidate. Un po' come in Serie A: Inter, Juve, Milan, Roma, Fiorentina e Palermo. I Mondiali se li giocheranno le due sudamericane e due o tre europee. Si gioca in Africa, chissà che non arrivi una nazionale africana come sorpresa».