18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Formula 1

Massa: condizioni stabili, ma serio problema cervello

Pilota brasiliano della Ferrari operato per la lesione alla testa

BUDAPEST - Dall'ospedale di Budapest i medici che hanno operato Felipe Massa hanno inizialmente definito «critiche» le condizioni del pilota brasiliano della Ferrari, quindi il dipartimento della difesa ungherese, proprietario del nosocomio, le ha definite comunque «stabili», la Ferrari chiede di «non rendere la situazione più drammatica di quella che è» perché «non è in pericolo di vita».

FRATTURA AL CRANIO - Restano però, a definire meglio lo stato di Massa, le parole del neurologo che ha seguito l'intervento, secondo il quale il brasiliano respira «per precauzione» grazie ad un supporto meccanico. «Ha una frattura al cranio, ha un problema cerebrale molto serio», ha detto il medico ai giornalisti in attesa fuori dall'ospedale. «Ora non possiamo sapere se ci saranno delle conseguenze. Contiamo di svegliarlo dal coma indotto domattina alle dieci».

COLPITO DA UN OGGETTO METALLICO - Il pilota brasiliano della Ferrari è stato operato in seguito alle ferite riportate alla testa, quando il suo casco è stato colpito da un oggetto metallico nel corso delle qualifiche del Gran Premio di Ungheria, decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Massa era stato trasferito prima nella clinica del circuito dell'Hungaroring, quindi in ospedale a Budapest.

Intorno alle 19.30 la Ferrari aveva diffuso un comunicato nel quale annunciava l'esito «positivo» dell'intervento, specificando però che Massa era «sotto osservazione in terapia intensiva». Gli esami avevano evidenziato un taglio sulla fronte, una lesione ossea sovraorbitale sinistra e una commozione cerebrale».

SICUREZZA DEI PILOTI - Dalla morte di Senna in avanti, la preoccupazione per la sicurezza è stata maniacale. Michael Schumacher si ruppe una gamba nel ’99 in uno scontro a 107 km all’ora, mentre Massa è sopravvissuto ieri a un impatto con le barriere stimato in 192 km/h. Per proteggere la testa dei piloti, dall’anno scorso sono obbligatorie delle protezioni laterali più alte. Resta quella testa fuori, che ondeggia per le turbolenze dell’aria. Esposta a pericoli che nessuna tecnologia può azzerare.