12 ottobre 2025
Aggiornato 15:30

Roma calcio, Angelini: Pronto a prendere 60-70% della società

«Ancora nessuna offerta, ora fase di reperimento di informazioni»

ROMA - Francesco Angelini conferma il suo interesse per la Roma. «Al momento il mio interesse non è entrare al 100 per cento nella società, piuttosto ritengo opportuno avanzare un'offerta per acquisire il 60 o 70 percento della società, in modo da avere il controllo della maggioranza», ha spiegato l'imprenditore romano alla trasmissione di T9 'La signora in giallorosso', che andrà in onda questa sera alle 23. «Ovviamente so che i profitti sono relativi al taglio di investimento: se un'azienda fa alti profitti, è conveniente acquisirne il 100%; ma a me in questo caso non interessa tanto il guadagno, poiché le mie aziende comunque funzionano autonomamente. Mi interessa piuttosto contribuire a risollevare la situazione della Roma».

«Tutto ciò - ha spiegato - è partito dal fatto che in questo momento mi sento privato di una delle gioie della mia vita. Quello che sta accadendo nella Roma non doveva accadere. Non riesco a spiegarmi come la squadra che l'anno scorso ha perso lo scudetto soltanto nell'ultima mezzora di campionato, che era settima nelle classifiche mondiali, adesso arranchi in questo modo. E non riesco a spiegarmi episodi come lo scandalo di Spalletti quest'estate, o il caso Panucci. Questo da tifoso particolarmente appassionato, quale sono, mi ha lasciato scottato e con il desiderio di poter fare qualcosa».

Angelini, presidente dell'omonima casa farmaceutica, ha spiegato i motivi per i quali non ha contattato la famiglia Sensi. «Qualora dovessi contattare la famiglia Sensi, lo farei soltanto con una proposta già definita da formulare. Adesso sono in una fase di reperimento di informazioni, e lo sto facendo tramite i miei referenti bancari: mi rivolgerò ai Sensi quando avrò sott`occhio tutte le informazioni che ritengo necessarie per valutare e avrò quindi una proposta chiara da avanzare. Del resto, così si agisce in ambito economico-finanziario».

L'imprenditore ha anche spiegato che i tempi non saranno brevi, è necessario infatti aspettare che i legali e tutte le persone da lui incaricate facciano le debite verifiche a livello finanziario. «Vorrei smentire quello che si è forse detto, e cioè che il tutto possa risolversi in pochi giorni. Se devo dare un termine, dico che ci vogliono alcune settimane, quindi prima che io possa avanzare una proposta saremo già a metà, se non fine giugno. Ci sono dei tempi non soltanto nel reperimento delle informazioni, ma anche nello studio che va fatto su quelle informazioni».

Tornando indietro nel tempo il presidente della casa farmaceutica ancora si pone una domanda. «Parlo solo da tifoso, perchè non ho grosse informazioni in mano. Mi sembra assurdo che la società non abbia preso in considerazione l'offerta di Soros, dal momento che parlavamo di un personaggio facoltoso in grado di investire il necessario nella crescita del progetto Roma». E sullo stadio. «È una questione sulla quale non riesco a comprendere bene molte cose. Si parla di un'apertura del comune di Roma in merito alla costruzione di uno stadio di proprietà, ma non si parla mai di chi metterebbe i soldi, non si capisce quale possa essere il luogo e in che misura si voglia investire sulle attività collaterali. Abbiamo esempi di città straniere in cui la costruzione dello stadio ha portato grossi introiti ai club di riferimento. Sto prendendo informazioni anche su questo, perchè la costruzione dello stadio porterebbe comunque ad un investimento tra i 270 e i 300 milioni di euro, una cifra che va considerata».