2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Vela

Coppa America, Alinghi spariglia: accetta duello con Oracle

Disaccordo su questioni economiche, la sfida-monstre è realtà

GINEVRA - Alla fine il detentore della Coppa America di Vela, Alinghi, ha sparigliato. Ha infatti deciso di accettare il cosiddetto «Deed of Gift Match», il duello a due lanciato dal primo degli sfidanti, Bmw-Oracle, da tenersi su enormi multiscafi. Gli svizzeri hanno comunque auspicato l'apertura della competizione a più partecipanti, anche se non si vedono all'orizzonte molti team disposti a costruire, mettere in acqua e mantenere dei costosissimi giganti del mare e relativo equipaggio.

Gli statunitensi si sono mostrati «dispiaciuti», hanno infatti detto che avrebbero auspicato un evento con più partecipanti su monoscafi. Però, a certe condizioni. Non ultime, condizioni economiche: nei recenti colloqui col Defender hanno infatti chiesto molto, troppo per gli svizzeri di Ernesto Bertarelli: una compartecipazione in AcManagement, la struttura che si occupa dell'organizzazione e di tutto il business collegato alla Coppa, dalla gestione dei marchi ai diritti Tv.

E così dopo un'annosa querelle, si è arrivati alla decisione: al meeting che si è svolto oggi a Ginevra, in Svizzera, la Société Nautique de Genève (Alinghi), ovvero lo yacht club del Defender, ha confermato di accettare la sfida del Golden Gate Yacht Club (Bmw-Oracle) per la 33ma America's Cup e ha informato i rappresentanti del club Usa che Alinghi sarà pronto a regatare sulle loro barche 90x90 piedi (come dichiarato nel Notice of Challenge del GGYC) nel 2010.

La società nautica di Ginevra ha sottolineato la sua disponibilità affinché la selezione degli sfidanti sia aperta anche ad altri team. SNG ha incoraggiato in questo senso GGYC ad offrire più tempo a questi eventuali team per prepararsi, se necessario. Alinghi ha infine affermato di essere pronta e disponibile a discutere altri aspetti della 33ma America's Cup, quali il format della regata, la località e il calendario.

Dal canto loro, gli statunitensi del Golden Gate Yacht Club di San Francisco si sono detti «contrariati» e hanno affermato, in un comunicato, che «Alinghi ha insistito per una regata su grossi multiscafi» respingendo l'ipotesi, che avrebbero avanzato gli americani, di «una regata convenzionale su monoscafi». Insomma è lo strano ribaltamento delle posizioni tra Alinghi e il team del milionario del software Larry Ellison.

Inoltre, per gli statunitensi, il «Deed of Gift Match» dovrebbe tenersi a febbraio 2010, mentre per Alinghi la data giusta sarebbe maggio 2010. Anche il club Usa ha fatto sapere che i negoziati continueranno. Certo è che Alinghi non ha potuto cedere su quelle che sono sempre state nella storia della Coppa America le prerogative del defender, ovvero, l'organizzazione e le regole, nonostante le aperture consultive agli altri team e al Challenger of Record. E così ha accettato la provocatoria proposta di Larry Ellison: il duello stile cow boy su enormi catamarani. L'ipotesi-monstre è dunque da oggi realtà.