3 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Calcio

Roma, Spalletti: Obbligati a credere al quarto posto

«Del futuro parlo con la società, ma l'affetto resterà sempre»

ROMA - La Roma deve credere al quarto posto fino a quando sarà possibile farlo. Luciano Spalletti carica la squadra alla vigilia della partita interna contro il Lecce e a una settimana dal derby perso contro la Lazio, che ha visto diventare otto i punti di distacco dal Genoa, attualmente quarto. «Siamo obbligati a crederci. - ha detto il tecnico giallorosso in conferenza stampa - La nostra caratteristica in questi quattro anni è sempre stata quella di saper rincorrere gli avversari che ci stanno davanti. E` una qualità della squadra e in un momento come questo facciamo meno fatica di quelli che devono gestire i punti di vantaggio».

Secondo Spalletti, insomma, la Roma ha il carattere per fare un grande finale di stagione. «Mi è piaciuto lo spirito della squadra quando si è trovata in difficoltà. Ha sempre reagito e anche molto bene. Penso - ha poi aggiunto il tecnico - che il mio lavoro sia particolare. Ben retribuito sì, ma allo stesso modo impegnativo e difficile. Perché ci sono molte cose da gestire e tanti problemi con i quali convivere. Poi nel calcio italiano queste difficoltà aumentano. Sono abituato».

Sul suo futuro, Spalletti ha ribadito che ne parlerà esclusivamente con la società, ma ha voluto respingere le voci di una rottura con l'ambiente romanista. «Io - ha sottolineato - parlerei di passione. Di serate felici ne abbiamo passate tante insieme, e di conseguenza delle belle feste. La passione fa la differenza, non la felicità. E anche l`amore per il proprio lavoro. Sono quattro anni che alleno la Roma, sono sempre arrivato a Trigoria alle 9 e sono sempre andato via alle 20. Quando uno sta male in un posto, non ci rimane tutto questo tempo. Per quanto riguarda il mio rapporto con la società ne parlo con loro». Spalletti ha aggiunto di essere felice a Roma «e questa felicità resterà anche dopo. Quando andrò via da qui, - ha proseguito - tornerò a Roma, perché è una cosa diversa dalle altre città. L`affetto per lo sport dei romani è qualcosa di particolare che non si può raccontare. Soltanto chi ha lavorato in questo ambiente lo può raccontare. Solo loro. E io lo conosco meglio di chi lo vorrebbe raccontare perché lo vivo quotidianamente. Quello rimarrà sempre, come le amicizie che ho avuto a Roma rimarrano sempre. Perché sono amicizie vere, importanti. Per quanto riguarda altri ragionamenti preferisco parlarne con la società».