19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Perdere peso

Il recettore della nicotina aiuta anche a bruciare i grassi

Scienziati americani hanno scoperto che un recettore della nicotina è implicato nella perdita di peso

Il recettore della nicotina aiuta a bruciare i grassi
Il recettore della nicotina aiuta a bruciare i grassi Foto: YAKOBCHUK VIACHESLAV | Shutterstock Shutterstock

Alcuni scienziati americani hanno fatto una scoperta davvero sorprendente: nel nostro cervello si trova un recettore che ci aiuta a bruciare più velocemente i grassi. Lo studio, al momento, è stato condotto esclusivamente su modello animale, ma se il tutto verrà confermato ci sono ottime probabilità che presto avremo a disposizione dei farmaci che agiranno su questo meccanismo e ci daranno la possibilità di perdere peso. Ecco i risultati del lavoro appena pubblicato su Nature Medicine.

Lo stesso recettore della nicotina
Ciò che hanno scoperto gli scienziati è che lo stesso recettore della nicotina presente nel nostro cervello, ci spinge anche a bruciare i grassi. A suggerirlo è stato il team di ricerca dell'American University, guidato dal professor Alexander Zestos. Lui ha anche aiutato a sviluppare il metodo che ha reso possibile l’identificazione dell'acetilcolina. Quest’ultima, insieme ad altri 20 neurotrasmettitori sono stati rilevati per quattro minuti consecutivi. Questo è un aspetto molto importante perché osservare un solo neurotrasmettitore non permette di comprendere appieno i meccanismi che vengono innescati nel corpo umano. Essi, infatti, svolgono importanti ruoli a livello cerebrale e solo un controllo simultaneo consente di misurare i livelli di concentrazione effettivi.

Recettori e tessuto bruno
Grazie al metodo ideato da Zestos gli scienziati sono riusciti a rilevare il modo in cui avviene la comunicazione tra il sistema immunitario e le cellule lipidiche appartenenti al tessuto beige. Tale tipo di comunicazione è essenziale per la realizzazione di cure mirate contro l’obesità. Tutto ciò, però, non ha fatto altro che confermare ipotesi recenti: la nicotina aumenta il processo di combustione in energia del grasso beige.

Fumo e peso
La scoperta dei ricercatori permette anche di rispondere a molte domande che gli esperti si pongono frequentemente circa l’associazione tra peso e fumo. «Questa è una scoperta molto eccitante per questo percorso: fino a poco tempo fa pensavamo che questo percorso esistesse principalmente nelle cellule cerebrali, nella giunzione neuromuscolare e nella segnalazione neuronale interessata, e non sapevamo che fosse prevalente in certe cellule di grasso. Solleva ogni sorta di nuove domande: è la densità dei recettori che una persona ha, o è il modo in cui i recettori sono attivati, che contribuisce alla capacità di guadagnare o perdere peso? Qual è la connessione tra fumo e peso? perdita o aumento di peso?», si chiede Zestos.

Cellule di grasso e combustione
In realtà gli stessi scienziati ammettono che si sa ancora poco del ruolo che svolgono le cellule lipidiche nel nostro organismo. Però da tempo si sa che le cellule appartenenti al grasso beige hanno ruolo nel bruciare energia con un conseguente miglioramento della salute metabolica. Tali cellule servono anche a proteggere la persona dal freddo forte e possono quindi essere considerata parte della risposta immunitaria in tali condizioni climatiche. Il grasso beige, lo ricordiamo, viene prodotto dal grasso bruno e si mescola con piccole quantità di quello bianco.

CHRNA2
Il nuovo percorso di segnalazione scoperto dagli scienziati, è denominato CHRNA2 è viene attivato quando il grasso beige viene convertito in energia per proteggersi dal freddo. Negli animali sottoposti allo studio, il grasso beige permette di avere i brividi e, di conseguenza, scaldarsi più efficacemente. Ma se gli scienziati disattivavano il CHRNA2 nei topi, i piccoli roditori oltre a non potersi difendere dal freddo aumentavano anche di peso.

Aceticolina e cellule adipose
Durante lo studio, i ricercatori hanno misurato i livelli di acetilcolina nelle cellule adipose. E dai risultati è emerso che questa era in grado di indurre la via di segnalazione. Per comprendere meglio il meccanismo, il team di Zestos ha separato tale sostanza dalle altre cellule adipose. Ora il prossimo passo sarà quello di valutare anche il ruolo di altri componenti neurochimici e le relative vie di segnalazione che potrebbero essere implicate nell’attivazione delle cellule beige. Infine, bisognerà testare eventuali terapie in grado di prendere di mira la CHRNA2 allo scopo di perdere peso più velocemente.

Fonti scientifiche

[1] An immune-beige adipocyte communication via nicotinic acetylcholine receptor signaling -Heejin Jun, Hui Yu, Jianke Gong, Juan Jiang, Xiaona Qiao, Eric Perkey, Dong-il Kim, Margo P. Emont, Alexander G. Zestos, Jung-Sun Cho, Jianfeng Liu, Robert T. Kennedy, Ivan Maillard, X. Z. Shawn Xu & Jun Wu

[2] American University. "Feel the burn: Biochemical pathway that spurs beige fat cells to burn energy is discovered." ScienceDaily, 21 May 2018